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Alta spiritualità


LE SETTE PAROLE DI GESÙ SULLA CROCE

LE SETTE PAROLE DI GESÙ SULLA CROCE

Spiegate da Lui stesso.

Il loro particolare significato per il nostro tempo

NEL NOME E PER INCARICO DEL SIGNORE

GESÙ JEHOVA ZEBAOTH

 

Prologo

  (Il Signore:) «Figlia Mia, ascolta! Tu devi scrivere un libro, per testimoniare che per Me è indifferente quale sia lo strumento da Me scelto, oppure chi Io ricerco come portatore della Mia

Parola, poiché non i grandi e gli eruditi scopriranno cosa significa “essere uno strumento del Signore”. Io ti dissi anche che tu dovrai ancora soffrire e sopportare qualcosa. Non preoccuparti,

Io ti starò accanto».

 

  1. Capitolo

Rivelazione del Signore agli uomini, Suoi figli

 

  1. Così dunque scrivi: «Voi, Miei figli, che siete legati dal peccato e che continuate a sognare nel sonno della vostra illusoria attività mondana, apprendete le Mie parole che Io, quale unico Signore dell’infinità intera, comunico attraverso la bocca di una serva scelta da Me»
  2. Dunque ascoltate: «Il tempo preannunciato dai Profeti nell’antica Alleanza, così come tutto quello che i veggenti hanno predetto di Me, è stato adempiuto attraverso la Mia discesa di allora sulla vostra Terra. E adesso è venuto il tempo che Io ho predetto durante la Mia vita terrena, quando dissi: “Comparirà un tempo sulla Terra nel quale perfino i Miei eletti Mi rinnegherebbero se ciò fosse permesso da Me”. Ma a questo riguardo è stato provveduto.
  3. Però a voi rimasti, ai quali tutto sta più a cuore che non la ricerca della vostra eterna destinazione e l’impadronirvi dei mezzi per raggiungerla, a voi Io, quale Padre e futuro Giudice, metto nel cuore: “Lasciate il mondo e le sue gioie passeggere, e volgetevi a Me nella parola e nell’opera finché c’è ancora tempo!”. Infatti ancora un po’ e la Mia Pazienza sarà esaurita, e voi cadrete nel giudizio della Mia Collera! Voi sapete già dalla Scrittura che è terribile cadere nelle mani del Dio vivente! Vi dico anche: “In verità, in verità, cielo e Terra passeranno, ma le Mie parole non passeranno!”.Abbi pazienza, oggi non ti dirò più nulla, ma continuerò domani.
  4. Io, il Signore, vi dico che quando, sulla Terra, camminavo nel Mio corpo terreno fra di voi, figli degli uomini, ho radunato intorno a Me peccatori e pubblicani(2) i quali, in quel tempo, erano visti come la gente più disprezzata. E perciò Io ero disprezzato e odiato dai grandi e dai nobili, così che venivo diffamato in ogni luogo quale scaltro imbroglione del popolo e segreto peccatore, però Io non venni giù sulla Terra per i giusti, ma per gli ammalati nello spirito e per i peccatori, per i quali sacrificai la Mia Vita e il Mio Sangue.
  5. Al tempo della Mia crocifissione, però, ero circondato dagli amici rimasti fedeli, così come da una grande quantità di gente che si compiaceva del male che avrei subito, la quale con scherno gridava: “In passato ha aiutato gli altri, e adesso non riesce ad aiutare se stesso!”. Questo rafforzava i nemici nella loro convinzione che Io non fossi Dio, ma un grande criminale abbandonato da Dio.
  6. Io però, nel turbamento della Mia carne terrena, dall’alto della croce dissi a quelli che Mi circondavano sette parole in lingua ebraica antica, delle quali fino ai giorni d’oggi(3) non esiste ancora nessuna vera spiegazione. Perciò Mi sono trovato spinto, nella Mia Misericordia, a ripetere ancora una volta le stesse sette parole, e cioè con una precisa spiegazione del loro significato per i tempi futuri(4) e così rivelare il loro significato agli uomini che sono di buona volontà.
  7. Quando, dopo lunghe sofferenze e pene che dovetti sopportare a causa della scelleratezza degli sgherri, Io arrivai al punto nel quale i sommi sacerdoti videro che per Me poteva arrivare la morte

prima che la loro vendetta e rabbia si fossero sfogate, allora essi fecero in modo da ottenere al più presto il giudizio di morte dalla suprema corte di giustizia romana, per poter provare la gioia di  vederMi morire tra i più grandi tormenti. Quando, in conseguenza di ciò, arrivò il messaggio di morte, secondo il quale Io dovevo essere crocifisso, allora i Miei nemici giubilarono ad alta voce e si apprestarono subito a mettere in atto la loro azione.

  1. Quando infine ebbe luogo la Mia esecuzione, allora i Miei amici, che in segreto si erano tenuti nascosti tra la gente, si avvicinarono alla croce per consolarMi e rafforzarMi; sennonché la cattiva

gentaglia voleva respingerli indietro, e soltanto attraverso la mediazione di Pilato fu possibile a Mia madre e così pure a Giovanni, il Mio discepolo prediletto, oltre ancora ad alcune donne, di arrivare ai piedi della croce ed essere così presenti alla Mia morte corporale.

 

Le sette Parole sulla croce

 

  1. Quando la perfida gentaglia Mi ebbe privato dai Miei vestiti e Mi ebbe così messo a nudo, poi Mi ebbe legato le mani e i piedi al legno, ed in più li ebbe trafitti con chiodi spuntati, allora accadde che Io sospirai nella Mia carne tormentata e dissi:

1) “Signore, perdona loro, essi non sanno quello che fanno!” Questa fu la prima parola, piena di significato, che Io, nel Moi dolore, pronunciai nei confronti dell’umanità di allora e di

quella futura riguardo ai suoi peccati.

  1. Quando Io allora, in questo modo, fui innalzato sulla croce, il Mio corpo ricoperto di sangue e polvere aveva un aspetto così straziato che il cuore degli stessi nemici che Mi circondavano si commosse. Io però vidi che era soltanto un impulso passeggero e che la loro misericordia non era rivolta a Me, ma derivava soltanto dal loro gusto estetico della bellezza deformata. Per questo dissi:

2) “Ho sete!” Ma gli sgherri non capirono cosa Io intendevo dire con queste parole, e cioè che Io “avevo sete della salvezza di così tante anime che vedevo andare in rovina nella loro follia”. E così Mi diedero da bere, per tormentarMi ancora di più, fiele mescolato con aceto, cosa che Io però rifiutai.

  1. Subito l’intera natura cominciò a scuotersi e gli elementi uscirono dal loro ordine. Il sole, quale immagine dell’eterna Luce, perse il suo splendore, come segno che gli uomini nella loro cecità spirituale non vedevano che, sotto l’involucro mortale del Mio corpo, la Divinità Si ritirava e lasciava il corpo alla morte materiale. Per questo Io dissi le parole:

3) “Mio Dio, Mio Dio, perché Mi hai abbandonato?!”

  1. Non chiamai un altro Dio all’infuori di Me, ma chiamai la Divinità in Me, lo Spirito di Dio e la Forza Originaria nella Sua piena misura. Solo il Mio involucro corporale era, ugualmente a quello dei figli dell’uomo, di materia terrena. E questo involucro corporale, anche in Me, doveva essere sottomesso al dolore e alla morte. Per questo la materia nel suo abbandono cercò aiuto, come esempio del fatto che ogni uomo di questa Terra deve cercare aiuto soltanto presso Dio.
  2. Si avvicinò il tempo in cui Io, sentendoMi sempre più debole e consegnando l’anima al Mio Padre celeste, con lo sguardo rivolto al cielo dissi: “Eli! Eli! (Eli, Eli, sa mi sabach tani” (Dio mio,Dio mio, perchè mi hai abbandonao ?).

In quel momento Io vidi sotto la croce Mia madre Maria, a Me così cara e fedele, vicino al Mio discepolo Giovanni (il quale allo stesso tempo era stato il Moi scrivano segreto) che erano addolorati a morte, e dissi ai due le  significative parole:

4) “Maria, ecco tuo figlio!”. E a Giovanni: “Ecco tua madre!” Con queste parole indicai in certo qual modo di aver affidato i figli del mondo allo Spirito Divino, per cui facevo il Mio Testamento spirituale e nominavo Maria “Madre delle anime deboli e malate nella carne”.

  1. Quando, secondo il conteggio del tempo ebraico, furono le tre, era arrivata l’ora della Mia morte corporale ed Io tremai nelle Mie membra nei brividi della morte. In quello stesso istante vidi vicino a Me il ladro Disma, legato come Me alla croce, il quale rivolse gli occhi struggenti di desiderio verso di Me implorando misericordia, ed Io gli promisi che già quel giorno stesso sarebbe stato presso di Me in Paradiso.
  2. E questo, dopo la Mia Ascensione fino al giorno d’oggi(6), ha dato luogo a troppe interpretazioni. La sola vera, però, è questa: ogni anima di uomo dopo la sua morte corporale, a seconda della sua perfezione, arriva ad un più basso o più alto grado della Luce, e anche le anime che hanno scontato tutto quello che avevano di terreno già su questo mondo riescono ad arrivare dapprima soltanto nel Paradiso, ovvero nel più basso grado della Beatitudine. Infatti, nessuna anima può arrivare, prima di essere del tutto purificata e ripulita, nel Cielo d’Amore ovvero al più alto grado di Beatitudine, e così anche Disma, attraverso l’amore e la fiducia verso di Me, aveva raggiunto il primo grado e Mi era possibile promettergli il Paradiso.
  3. Quando Io ero agli ultimi respiri terreni, dissi le parole: “Padre, nelle Tue mani affido il Mio Spirito!” Anche questa è una parola difficile da spiegare per molti uomini. Infatti, perché Io, quale Dio Stesso, avrei dovuto affidare il Moi Spirito nelle mani di un Dio fuori di Me? Qui comparirebbero due dèi, ma non è così, e nessuno deve lasciarsi confondere da questo modo di parlare; piuttosto ognuno capisca che soltanto l’involucro esteriore del Mio interiore Spirito divino disse queste parole, che sono da intendere solo nello stesso senso come quando Io dissi di Me, durante il tempo della Mia vita corporale: “Io, Figlio dell’uomo, dico a voi questo e quello”. Proprio allo stesso modo la Forza vitale ovvero la Potenza animica del Mio corpo terreno disse le parole: “Padre, nelle Tue mani affido il Mio Spirito!”.
  4. Mentre l’anima premeva per lasciare il corpo, Io divenni sempre più debole ed il popolo che Mi circondava giubilava e Mi scherniva. Tuttavia Io dovetti vuotare il calice fino in fondo ed anche previdi in anticipo che la folla scatenata sarebbe rimasta insensibile al Mio dolore e alla Mia agonia. E così, quando giunse l’ultimo istante della Mia vita terrena, Io dissi l’ultima parola sulla Terra: “È compiuto”.
  5. O uomini! Se voi foste in grado di capire questa unica parola veramente in modo radicale! Se poteste afferrare pienamente ciò che significa il fatto che il Figlio di Dio compì la grande Opera

di Redenzione dell’intera razza umana, allora nessuna anima perirebbe! Però, il peccato è arrivato nel mondo attraverso Adamo, e per questo, finché ancora una materia fissata deve percorrere la via della carne attraverso la vita terrena, il peccato e la morte materiale saranno parte dei figli dell’uomo. E perciò attraverso il Figlio di Dio e il Suo compito di mediazione furono solo spezzati la forza del male e il Satana [insiti] nella materia.

  1. Ora per ogni anima si tratta dunque di seguire, in tutta umiltà e con piena forza d’animo, attraverso la fede e l’amore, il Mediatore sulla strada dischiusa. Allora anche per te, figlio dello uomo, si compirà l’opera di redenzione.

 

La morte e la deposizione dalla croce

 

  1. Dopo questa Mia ultima parola Io decedetti, o piuttosto la Mia anima uscì dalla materia e si unì con il Mio Spirito Originario, che era l’eterno Spirito di Dio.
  2. Ed Io scesi giù nel posto dove le anime degli antichi padri aspettavano l’ora della redenzione, poiché nessuna creatura poteva arrivare nella Pace del Cielo prima che la Giustizia di Dio si fosse

riconciliata attraverso la grande opera di Amore della Redenzione. Io liberai quindi nuovamente la strada, la quale, in origine, era data libera a tutte le creature, che però, un tempo, era stata spezzata a causa della caduta dell’angelo.

  1. Adamo avrebbe dovuto nuovamente ricostruire questo sentiero e ricondurre alla sua origine la materia entrata in questa rigidità e che avvolgeva tutta la vita spirituale, e a tale scopo gli era stata data la libera volontà. Ma egli perse nuovamente la libertà attraverso il peccato della disobbedienza a Dio e cadde sempre più a fondo, assieme a tutti i discendenti, nel giudizio della morte, da cui in eterno non c’era da aspettarsi nessuna redenzione. Allora intervenne l’infinito Amore Misericordioso dell’originario Eterno [Dio], ed Egli lo separò come “Figlio di Dio” per un periodo, perché liberasse le Sue creature – quale Figlio degli uomini avvolto nella materia terrena – e le riconducesse alla loro prima ed originale destinazione.
  2. Quando Io fui rimasto appeso alla croce per il tempo prescritto dalla legge ebraica, venne l’ora nella quale i corpi dei tre ladroni, fra i quali ero contato anch’Io, dovevano essere deposti dalla croce. Era infatti arrivato il tempo della vigilia, durante il quale nessuno poteva rimanere sul luogo dell’esecuzione. Quindi arrivarono i Miei amici, che nella maggior parte erano romani e greci - tra di loro c’erano anche alcuni ebrei quali segreti seguaci della Mia Dottrina - che volevano renderMi l’ultimo servizio d’amore sulla Terra.
  3. Essi avevano riscattato la Mia salma dal governatore supremo per metterla in una tomba, e così Io fui deposto giù dalla croce dai Miei pochi amici a Me rimasti ancora fedeli, fra gli scherni e le beffe del popolo ebreo. E Mia madre Maria, addolorata a morte, si lasciò cadere a terra verso di Me, e prese il Mio capo sulle sue ginocchia fra profondi lamenti di dolore ed innumerevoli lacrime vedendo suo Figlio deformato, sanguinante e morto giacere sul suo grembo.
  4. Tu Mi domandi come appariva la ferita al costato, della quale Io Mi sarei dimenticato, perché non ne ho fatto ancora nessuna menzione; ma non preoccuparti per questo! Infatti, questa ferita Mi fu fatta quando Io ero già terrenamente morto, ed era soltanto l’azione arbitraria di un soldato pietoso, il quale era dell’opinione che Io forse ero soltanto svenuto. Egli voleva che Io, attraverso ciò, fossi sciolto il più presto possibile dalla Mia terribile sofferenza. E per questo fu anche reso partecipe della Grazia per cui, nello stesso istante in cui la sua lancia trapassò il Mio Cuore, il suo cuore fu trapassato da un indicibile dolore ed egli riconobbe quale Cuore aveva trafitto.

 

Sepoltura e resurrezione

 

  1. Quindi Io (cioè il Mio involucro) fui portato nella tomba, la quale era situata per un lungo tratto di strada fuori dalla città di Gerusalemme ed apparteneva al gran sacerdote Nicodemo. Quando il Mio corpo, secondo le usanze della terra dell’oriente, fu ben provvisto di spezie ed avvolto in bianchi lini e fu calato nella tomba, i Miei amici Mi circondarono piangendo e lamentandosi.

Quale dolore attraversò le anime fedeli quando esse, secondo la loro opinione, supponevano di vederMi per l’ultima volta su questa Terra e presero tristemente commiato da Me; ma di questo

nella Mia Passione è già stata fatta menzione.

  1. Qui, in questa piccola Opera, l’argomento che si deve trattare è solo quello della Mia morte e delle predizioni che si adempiranno tra non molto, le quali erano contenute nelle sette parole, parole dette [allora] in modo incomprensibile per la cieca folla.Infatti ora è arrivato il tempo nel quale Io trasformerò le parole in azioni! E attraverso la prima parola che pronunciai, Io volli

indicare che affidavo agli uomini dei tempi lontani, che sono i tempi attuali, alla Grazia della Divinità in Me a causa del loro orgoglio e della loro scostumatezza, poiché gli uomini colmeranno la misura dei loro peccati e così, da se stessi, si attireranno il castigo dei loro peccati attraverso la mancanza di fede e di amore, e così correranno senza sosta incontro alla loro rovina.

  1. Dopo che Io ero stato posto nella tomba per quasi due giorni per adempiere le Scritture, era arrivato il tempo della Mia trasfigurazione, detta anche Resurrezione. E quando era spuntata la mattina del terzo giorno, allora accadde che Io fui libero dai lacci della morte, e l’anima, unendosi al corpo spiritualizzato, si innalzò al Mio Padre celeste, cioè allo Spirito Originario, e risorsi pieno di gloria quale Vincitore della morte e di Satana [insito] nella materia.
  2. Erano le prime ore del mattino quando apparvi nel giardino a Maria di Magdala, la quale, immersa in un profondo dolore, intendeva farMi visita nella tomba. Quando lei Mi vide, fuori di

sé dalla gioia, cadde ai Miei piedi sciogliendosi in lacrime d’amore, e poté difficilmente venire calmata. Oh, che portatore di benedizione è un amore così!

  1. In questo stesso giorno Io apparvi anche ad alcuni dei Miei discepoli e così pure a Mia madre Maria. Era arrivato finalmente il tempo nel quale Io, dopo l’adempimento del sacrificio mortale

postoMi dal Padre celeste, ebbi ancora tempo e modo di parlare con i Miei amici e spiegare loro il valore e il significato dei Miei patimenti così dolorosi e della Mia morte. Quello che Io dissi ai  Miei discepoli nel tempo fino alla Mia Ascensione, finora non è stato trovato trascritto in nessuna parte del mondo, e soltanto nella lettera di Paolo agli Efesini c’è qualche riferimento, quasi uguale a quello dei Miei insegnamenti nel periodo di questa Mia permanenza terrena. Nell’introduzione di questo scritto ho accennato al fatto che Io avevo già significativamente predetto, per mezzo delle sette parole, il tempo della visitazione o piuttosto il tempo del castigo degli uomini peccatori, e al fatto che Io ora voglio spiegare queste sette parole a beneficio degli uomini ancora non del tutto caduti nel sonno del peccato, per mostrare al mondo che Dio non vuole la morte del peccatore ma vuole che egli si converta e viva.

  1. Appena vidi che i Miei discepoli Mi riconoscevano e Mi seguivano come prima, Io li riunii in un albergo situato fuori mano dalla città e parlai con loro della Mia morte, della Mia Resurrezione, così pure della Mia prossima Ascensione al Padre. I Miei amici furono molto turbati quando udirono che li avrei lasciati per sempre, ma Io li consolai e promisi loro di mandare

un Consolatore, il quale li avrebbe rafforzati e li avrebbe guidati in ogni verità. Con questa consolazione, alla fine tutti furono tranquillizzati.

  1. Dopo di che, però, resi noti al Mio prediletto Giovanni tutti gli avvenimenti che sarebbero accaduti alle popolazioni nel corso dei tempi più remoti. Gli dissi anche che egli doveva annotare tutto quello che Io gli avrei reso noto riguardo al futuro. E così avvenne.Soltanto che nelle guerre successive e nelle conquiste dei popoli tutti questi scritti andarono perduti.
  2. E così ascolta e scrivi di nuovo quello che Io, a questo riguardo, trovo opportuno renderti noto!

 

Spiegazione delle sette Parole dette sulla Croce

 

  1. È vero che è stata data da Dio, a ciascun uomo, la libera volontà di fare il bene e il male, e di ottenere la beatitudine o la condanna. Tuttavia Dio è Onnisciente e abbraccia con lo sguardo periodi lunghi eoni (10120) di anni come fossero lo spazio di tempo di un secondo. Per questo la Divinità vide già all’inizio, nella caduta della prima coppia umana, quanto male il peccato avrebbe portato con sé, e quali guerre per i discendenti nel corso dei tempi, quali malattie ed innumerevoli

altri mali sarebbero sorti da quella caduta.

  1. Per liberare però i figli dell’uomo almeno dalla morte eterna, non rimase altro al pietoso Amore della Divinità che sciogliere, attraverso l’Incarnazione dell’eterna Parola e la morte dell’Incarnato

(Gesù), i lacci della morte eterna. Con ciò tuttavia non sono stati annullati i mali temporali, perché i peccati portano inevitabilmente con sé la punizione. E oh, in quale mare di peccati e di vizi sono nel frattempo sprofondati gli uomini!

  1. Al tempo in cui Io, il Redentore, pendevo sanguinante e morente sulla croce per il genere umano, allora Io, prevedendo l’intera grandezza del suo peccato e le sue conseguenze, pronunciai quelle sette significative parole, le quali non furono comprese nel loro significato; perciò, dopo la Mia morte, Io le spiegai a Giovanni e adesso le spiegherò nuovamente agli uomini per la loro salvezza.
  2. La prima parola che Io allora ho pronunciato fu, come noto:“Signore, perdona loro, essi non sanno quello che fanno!” Questa parola non era tanto indirizzata ai ciechi ebrei, quanto piuttosto a quei discendenti, i quali avrebbero accolto la Mia Dottrina, avrebbero portato il Mio Nome ( cioè i cristiani.) e, nei tempi futuri, Mi avrebbero costruito dei templi.

Questi uomini, nonostante la Mia Dottrina dica che il Moi Regno non è di questo mondo, si sono talmente adattati alla materia terrena che il Mio detto - indirizzato un tempo al ricco  figlio del fariseo: “In verità Io ti dico che è più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago piuttosto che un simile ricco entri nel Regno dei Cieli!” - trova in essi la sua

piena applicazione.

  1. La Mia Dottrina parla di umiltà, mitezza, tolleranza verso le debolezze del prossimo. Ma, ahimè, quanto poco viene seguita questa Dottrina! Proprio quelli che portano il Mio Nome e che dovrebbero essere Miei discepoli sono pieni di odio contro i loro fratelli caduti nelle debolezze umane.
  2. Eppure Io pregai affinché tutti gli uomini volessero stare assieme fra di loro come buoni fratelli e sorelle, ma quanto poco viene dato seguito a questa indicazione! Assassinio, rapina, lite, omicidio derivanti dalla non osservanza della Mia Dottrina celeste, sono fin troppo evidenti e, a causa della disobbedienza ostinata e bramosa di potere, diventano già più o meno motivo di rovina perfino per quelli che sono migliori.
  3. La seconda parola che Io pronunciai diceva: “Ho sete!”

O certo che allora provavo sete, ma Io ho ancora sete di così tante anime che stanno andando alla rovina nella loro follia, le quali cercano la loro salvezza soltanto nei piaceri mondani e non si occupano né di Dio né tantomeno di una eternità.

  1. Ma guai, guai a quei mondani! Un terribile giudizio irromperà su di loro, poiché la misura dei loro peccati è stracolma, ed a loro è stato concesso ancora solo un breve periodo di tempo!

E quando anche questo trascorrerà senza portare frutto, essi verranno spazzati via dal libro dei viventi!

  1. Tu Mi domandi, nei tuoi pensieri, come è possibile che Io minacci sempre e ciononostante non determini un tempo fisso per la Mia Punizione. Per questo Io dico a te e a tutti coloro che

hanno orecchi per intendere: “Lo faccio appunto perché Io, quale vostro Padre ed eterno Giudice, voglio offrire ad ogni anima sufficiente tempo e possibilità di ottenere la propria salvezza eterna e affinché nessuna anima, nel giorno del giudizio, possa trovare una scusante adducendo il pretesto che le è stato accorciato il tempo.

  1. Ora continuiamo! La Mia terza parola fu : “Mio Dio, Mio Dio, perché Mi hai abbandonato!” Questo grido è stato considerato dai Miei stessi amici come una debolezza umana. Ed essi stessi caddero nel dubbio di come potesse essere stato possibile che Io prima Mi fossi rivelato come Dio e adesso, nelle Mie angosce di morte, avessi gridato a Dio nell’erronea convinzione che Egli Mi avesse abbandonato.
  2. O voi mortali corti di vista! Non vi accorgete che soltanto lo Spirito in Me era Dio, mentre l’involucro, ovvero la carne, era formato da debole materia la quale, ugualmente come i vostri corpi, doveva essere sottoposta alla pena e al dolore!? Infatti quale merito ci sarebbe poi stato se Io non avessi espiato la grande colpa degli uomini in questo involucro [umanamente debole e imperfetto] attraverso il fatto che in Me la materia doveva essere ubbidiente fino alla morte sulla croce!?
  3. Così come Io Stesso ho gridato nella Mia terza parola, così pure grideranno un tempo tutti coloro, nel grande Giorno del Giudizio, i quali nell’esistenza terrena non si sono mai occupati di Me e della Mia Parola o se ne sono occupati poco. Solo che quando il tempo della Grazia sarà passato, allora nessun grido per invocare pietà e compassione, per quanto forte potrà essere, potrà più essere d’aiuto.
  4. Guarda attorno a te e troverai come il mondo va avanti sulla scia della scienza materialistica, dell’arte e delle nuove scoperte. Gli uomini scrutano nelle più segrete forze della Natura ed Io permetto che tutte le Mie Opere siano soggette a loro, poiché Io le ho create tutte magnifiche e affinché fossero utili ai Miei figli. Ma a quali scopi vengono impiegate tutte le loro scienze? Gli scopi sono soltanto quelli di arricchire se stessi con tesori terreni oppure di allietare la loro superbia e la loro prepotenza, e con ciò i ricchi dimenticano del tutto i loro fratelli poveri che affondano sempre più giù in ogni specie di miserie, e che nella loro desolazione gridano a Me per avere aiuto e misericordia.
  5. Come non dovrei Io, quindi, avere Misericordia dei Miei poveri figli e non salvarli dal loro pesante giogo della schiavitù sia dal punto di vista spirituale che corporale? E come potrei concedere Grazia e Misericordia a coloro che per primi non conoscono né grazia né misericordia?
  6. L’espressione della Mia quarta parola diceva: “Maria, ecco tuo figlio, e tu, figlio, ecco tua madre!” Questa parola Io non la dissi tanto per amore di Mia madre, poiché sapevo che i Miei discepoli non avrebbero abbandonato la madre del Mio corpo; ma attraverso ciò Io volevo, per così dire, comunicare quale Amore portavo per i Miei figli nel Cuore. Io volevo raccomandarli tutti al misericordioso Amore di Dio, il quale viene indicato attraverso il corrispondente amore della madre, e con “figlio” si intende anche allo stesso modo tutti i figli degli uomini, i quali possono rendere valido questo Amore attraverso la precisa osservanza della Mia Dottrina.
  7. Ma dove c’è ora, fra gli uomini, il preciso adempimento della Mia Dottrina così facile e vantaggiosa per il bene dell’anima? Fra tutti i Miei figli ce ne sono solo pochi che seguono ancora pressappoco il Mio Volere, mentre tutti gli altri sono troppo avvolti nella propria presunzione oppure sono circondati da troppe preoccupazioni mondane per occuparsi della Mia Parola. Per questo alla Mia divina Dottrina hanno fatto prendere la piega come di una dottrina di facciata oppure come una usanza tramandata, e attraverso ciò il peccato ha preso il

sopravvento sugli uomini.

  1. È quindi giunto ormai il tempo di ricondurre nuovamente indietro i Miei figli nella giusta via con tutta serietà. Solo che questo non può funzionare con mezzi miti, ma soltanto con tutta

la severità del giudizio. Infatti anche un proverbio dice: “Chi non vuole udire, dovrà sentire!”. E così Io devo, per non lasciare che i popoli - nel loro incommensurabile accecamento -

sprofondino del tutto nella morte eterna, lasciare irrompere un severo giudizio su di loro.

  1. Io avvertii ed avverto sempre ogni uomo singolarmente, così come intere popolazioni in generale, attraverso l’invio di malattie, fallimenti nelle loro speculazioni mondane, attraverso

guerre, carestie e cose simili. Io permisi e permetto spesso che gli uomini, attraverso la loro ostinazione, si procurino da soli a vicenda i più grandi danni. E tuttavia tutto questo spesso è inutile! Gli uomini cercheranno la causa di tutte queste pessime condizioni in qualsiasi altro posto invece che in se stessi, e attribuiranno, nella loro peccaminosità, la colpa a Me, che sono

il loro Dio buono e tollerante.

  1. O tu, genere umano accecato! Quanto a lungo devo stare a vedere il tuo folle agire? Pensi forse, nella tua follia, di poterti opporre a Me, il tuo Signore e Dio? Guai a te, perché nel momento del bisogno alzerai invano le tue mani verso l’alto per chiederMi aiuto! Quando il tempo della Grazia sarà passato, allora Io chiuderò il Mio Orecchio alle tue grida e sarò sordo

alla tua preghiera! Infatti voi sapete che non basta chiamare: “Signore! Signore!”, ma ciò che conta è camminare sempre giustamente sulle Vie che Io vi ho mostrato, se volete diventare

partecipi della Mia Grazia.

  1. Adesso arriviamo alla spiegazione della quinta parola che Io pronunciai sulla croce.Questa parola di consolazione: 5) “Oggi stesso tu sarai con Me in Paradiso” Io la dissi a Disma, il quale pendeva dalla croce alla Mia parte destra. Queste parole però non valevano soltanto per lui, ma per tutti gli uomini che vorranno accettare la Mia Dottrina e vivere in conformità ad essa. Il perché Io abbia promesso a Disma soltanto il Paradiso e non il Cielo, l’ho già spiegato all’inizio di questo libretto. Presto verrà il tempo nel quale pochi otterranno anche soltanto il Paradiso, poiché viene permesso da Me che gli uomini possano intraprendere tutto ciò che sta nel libero arbitrio, e perfino agli spiriti cattivi, prima che compaia il grande tempo del Mio Giudizio, è dato tempo di volgersi alla conversione e al ritorno alla Luce Originaria (per cui certamente anche ai Miei buoni Angeli sarà dato l’incarico di proteggere i Miei figli e preservarli dai lacci di Satana!). Per questo sta anche scritto: “Verrà un tempo nel quale - se ciò venisse permesso - cadrebbero i devoti stessi”.
  2. Che tempo sarà poi questo, voi vi domanderete! Ed Io vi dico che questo è appunto il tempo della superbia, dell’orgoglio, dell’avarizia, della lussuria e di ogni prostituzione che prende tutti i popoli e li tira giù sempre più a fondo nella loro palude del vizio, dalla quale senza il Mio aiuto non c’è da sperare più in eterno nessun ritorno.
  3. Con la Mia sesta parola pronunciata sulla croce:6) “Padre, nelle Tue mani Io affido il Mio Spirito!” Io volevo in certo qual modo dare il bell’esempio ai figli degli uomini mostrando che l’anima deve ritornare indietro verso la sua Fonte Originaria e che l’uomo deve indirizzare la sua vita e il suo operare in modo che egli, alla fine del suo percorso terreno, con gioia e giubilo possa consegnare la sua anima al suo Padre celeste.
  4. Poi Io pronunciai la Mia ultima parola: 7) “È compiuto!”. Sì, era compiuta la grande Opera della Redenzione! Tuttavia che cosa è giovato poi a migliaia e migliaia di anime, le quali, a dire il vero, attraverso la Mia morte e il Mio compito di Mediatore furono esse pure liberate dal peccato originale, ma non Mi seguirono nello spirito e nelle azioni? Il Cielo era dischiuso per loro, sennonché, con i loro peccati e con la loro impenitente condotta di vita, essi si attirarono di nuovo l’eterna dannazione!
  5. Ora però, per ritornare alla Mia punizione, minacciata a voi, figli degli uomini, a causa dei vostri peccati, Io vi dico ora ancora un’ultima parola:
  6. “Fate penitenza! Ritornate al vostro Signore e Dio nelle parole e nelle opere! Abbandonate la vostra usura e ricordate I vostri fratelli poveri, i quali invano implorano misericordia da voi; e pensate alle vedove e agli orfani, e intervenite a favore dei piccoli!”.
  7. Infatti sta scritto: “Con la misura con la quale voi misurerete, con quella sarà misurato anche a voi!”. Aprite i vostri occhi e, vedete, da tutte le parti incominciano a mostrarsi i segni premonitori del Giudizio. Ciononostante voi siete ciechi e non vedete! Voi siete sordi e non udite, poiché il mondo, il demonio e la carne vi hanno fortemente preso al laccio, e il vostro orgoglioso intelletto vi inganna inducendovi a credere di essere astuti e saggi e che presto erigerete il vostro trono sulla vetta di ogni sapienza terrena.Ma guai a voi! L’orgoglio del mondo dovrà cadere; prendete come avvertimento le generazioni passate! Finché esse rimanevano fedeli a Dio, erano grandi e felici; quando però incominciarono a costruire da sole, allora Dio lasciò sprofondare i popoli, e interi regni furono cancellati dalla Terra».

 

Conclusione

 

  1. Ora le sette parole sono state pronunciate di nuovo e vi è stato reso noto anche il loro significato, affinché gli uomini che le ascoltano si possano comportare in conformità.
  2. Certamente tu, a questo punto, Mi domanderai nel tuo cuore: “Signore, quanti non potranno venire a conoscenza di queste parole! Devono forse andare in rovina costoro senza tutte le esortazioni e la conoscenza delle Tue parole?”.
  3. Dunque ascolta quello che Io ora ti do come risposta: “Nessun uomo, di qualunque fede egli sia, può dire che non gli sia venuta mai un’esortazione o in parole, in un insegnamento, oppure attraverso varie prove della vita che vengono tutte concesse affinché l’uomo si renda conto che egli non è stato creato soltanto per questo mondo ma che è stato creato per un’altra vita eterna che segue dopo questa breve terrena, e soltanto una beata eternità può essere unicamente di vera utilità all’anima!”.

 

ESORTAZIONE

 

  1. Ora, apprendete ancora e prendete a cuore in chiusura un’ultima esortazione che Io vi annuncio:
  2. “Svegliatevi e pregate, affinché non cadiate in tentazione”,poiché voi non sapete né il giorno, né l’ora in cui il Signore verrà. E guai a voi, se Egli vi incontrerà impreparati!
  3. Il giorno non dura più a lungo! Già viene sera, e il tempo del giudizio sta davanti alla porta! Vi faccio giungere ancora un’esortazione Io, quale vostro Dio e Padre misericordioso, e cioè che chi ancora in questo tempo si rivolge a Me con pentimento, amore e umiltà, costui Io lo voglio risparmiare e separare dal numero di quelli che saranno allontanati dal Mio Cospetto. E quindi ciascuno può scegliere liberamente se volgersi a Me, oppure precipitare ciecamente nell’eterna perdizione.
  4. Perciò affrettatevi! Il tempo vola! Già il fico comincia a germogliare come segno che l’inverno, ovvero il tempo del sonno spirituale, è passato, e che la primavera, ovvero il tempo del risveglio dal peccato e dall’ebbrezza sensuale è arrivato, e gli uomini e i popoli vengono chiamati al giudizio per rendere conto del loro operato affinché si adempia la Scrittura dove dice: “Gli uomini con il loro tenore di vita senza Dio si accolleranno da se stessi il giudizio e l’Inferno”. Ora riflettete bene sulle parole che Io, quale ora ancora vostro Padre misericordioso, vi metto a cuore, poiché Io, dopo il tempo della Grazia, vi giudicherò quale vostro Signore e severo e giusto Giudice, a seconda dei vostri peccati, e guai a colui che verrà espulso dal numero dei figli della Luce; egli sarà gettato nelle tenebre eterne dove difficilmente vi è una conversione, e senza di questa non c’è da sperare nessuna redenzione in eterno!

Amen.

 


12/04/2017


L’Aborto

Nuove Rivelazioni divine

Md.4

L’Aborto

 

   A Dio viene posto una domanda: Dio mio, che pensi tu dell’aborto ?

 

   Risposta di Dio: L’aborto è un caso molto particolare del karma. Un essere che discende nell’incarnazione può avere come scelta di vita di  “morire” durante la gestazione, da un incidente per esempio o da una falsa gravidanza senza cause apparente, affin di insegnare qualche cosa alla donna incinta o all’ambiente di quella donna. Gli esseri di Luce che presiedono a questa incarnazione avranno ben spiegato all’essere che si tratta di una incarnazione estremamente breve e che alcune settimane dopo la sua partenza, egli sarà di nuovo tra loro.

   Tuttavia nel caso di un aborto, le cose vanno diversamente: l’anima dell’essere sa, certamente, che quella donna che si avrà scelta come madre va a decidere di abortire, l’anima lo sa ma l’essere nei mondi della reincarnazione, non ne è informato, la sua discesa nell’incarnazione si fa senza che egli sappia quello che va a succedere: in quel caso preciso, gli esseri di Luce non la informano di questo. È necessario che sia così affinchè quel karma particolare venga regolato. L’essere va a regolare così senza saperlo in anticipo un karma ben preciso: tutti i feti abortiti sono degli esseri che hanno abortito in un’altra vita, questi esseri devono ritornare a vivere la sofferenza che essi hanno fatto subire all’altro rigettandolo. È in questo modo che l’essere comprende meglio che abortire è una scelta del non-Amore.

   Comprendere che si tratta di un karma non toglie la responsabilità della donna incinta. Lei sola va a decidere di accettare o rifiutare l’incarnazione di quest’anima. Nell’aborto, la donna incinta sceglie di rifiutare una incarnazione, è grave nel senso dove le anime hanno bisogno di reincarnarsi per evolvere, per progredire sulla Via del Risveglio ed è una maniera di partecipare a questo Risveglio che di permettere alle anime d’incarnarsi.

 Tu mi chiedi se l’aborto è uguale se si fa molto presto, nei due primi mesi di gestazione.  

L’essere s’incarna progressivamente nel corso dei primi tre mesi generalmente, tuttavia, anche se la sua incarnazione non è effettiva nel feto, l’essere si è molto investito, egli si è preparato all’incarnazione ed è molto difficile per lui di sentirsi rigettato dalla sorte. Ma in effetti, in questa considerazione, se una donna è determinata ad abortire, è preferibile che ciò si faccia il più presto possibile, è un pò meno traumatizzante per l’essere rifiutato.

.....L’aborto è grave, tuttavia non è gravissimo come alcuni lo credono. Bisogna considerare i motivi reali delle donne che abortono e la loro ignoranza di questo processo d’incarnazione e di evoluzione.

   Secondo questi motivi il loro rifiuto potrà essere considerato come un atto grave o come un atto nel quale la loro responsabilità non è realmente impegnata. Questo rifiuto può essere motivato per delle considerazioni egoiste o per una distretta materiale e morale reale, questi sono allora due atti completamente diversi.Gli uomini non sono adatti a giudicare ciò. niente è da impedire. Ogni donna che aborta è di fronte alla sua coscienza ed Io so quello  che c’è come distretta reale o non presso ciascuna di esse. Il karma generato  dipende da questi motivi.

   Tu mi chiedi se I transessuali non si siano ingannatii del sesso nel momento della loro incarnazione.

   Non vi sono errori. Gli esseri di Luce incaricati della reincarnazione non possono ingannarsi. Quegli uomini e quelle donne che rifiutano il loro sesso d’incarnazione epurano dei pesanti karma. Questi esseri hanno tutti fatto subire, in un’altra vita, delle mutilazioni sessuali ad un uomo o ad una donna. Essi hanno oggi da vivere ciò  e si sono “incarnati” (spesso contro la loro volontà) in un corpo maschile con la psiche femminile se essi hanno mutilato un uomo e nel corpo femminile con la psiche maschile se essi hanno mutilato un donna. Essi soffrono di questa situazione al punto di desiderare di farsi mutilare, realizzando così la Legge del karma (La legge di semina e raccolta). 

   Vedo anche che tu Mi chiedi se Il processo generale è diverso quando l’essere del Mondo divino si reincarna per Servire.

   Si questo essere è vibratoriamente diverso, egli appartiene al Mondo divino, è lui stesso essere di Luce, lui solo sceglie di reincarnarsi e preparare la sua reincarnazione.

Egli decide del Servizio che va a rendere sulla Terra e, in funzione di questo Servizio, egli determina a quale epoca va a discendere, in quale luogo (paese, regione), infine egli sceglie accuratamente la sua famiglia in funzione del carattere e dell’educazione di base di cui ha bisogno, è essa in effetti che va a plasmare per una gran parte la sua personalità terrena.

   Ciò non vuol dire che egli va a scegliere una famiglia idealmente armoniosa, egli può al contrario preferire una famiglia difficile, se egli ha bisogno di forgiarsi un certo tipo di carattere per il disegno di cui si è fissato. Poi egli va a scegliere il suo aspetto fisico con la stessa cura perché tutto ha una incidenza. Un essere del Mondo divino costruisce il suo fisico con la stessa cura interamente alla sua idea. Egli può decidere di avere un handicap fisico se questo deve avere un ruolo particolare nella sua vita.

  Essendo fuori del tempo nel Mondo divino, egli conosce tutti i dettagli della sua vita a venire. Ciò non vuol dire che una volta nell’incarnazione l’essere va a ricordarsene: nell’incarnazione tutti gli uomini dimenticano, (solo l’uomo arrivato alla Realizzazione, ritrovando l’Unità con la sua anima, ne sa di più), ma egli si sentirà chiamato verso il Servizio e sarà messo molto precisamente sulla sua strada di una maniera o di un’altra. 

 

 


12/03/2017


La vera giustizia

 

La vera giustizia

 

53 P. 31

 

Matteo: 5, 20: "Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà

quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli".

 

 

Il Cristo:

  • In questo capitolo sta davanti a voi tutta la Mia Dottrina quale quintessenza di tutto ciò che riguarda l'uomo. Vi viene mostrato fino a che punto le sue sofferenze, i suoi sacrifici e battaglie avranno un giorno un valore spirituale e come egli dovrebbe utilizzare la propria coscienza come piatto della bilancia e filo conduttore di tutti i pensieri, parole ed azioni, se desidera un giorno essere chiamato Mio figlio.
  • Questo Discorso della Montagna fu la predica più potente che Io abbia tenuto nel corso del Mio cammino terreno e appunto per questo essa comprende tutto ciò che Mi indusse a scendere da voi su questa oscura Terra ed a subire la massima onta - per il massimo trionfo Mio e della Mia Dottrina.
  • In questa predica Io esposi ai Miei ascoltatori e discepoli la promettente prospettiva di tutte le beatitudini che dovranno essere assegnate a coloro che osservano i Miei comandamenti d'Amore e che, a causa di questi, sopportano villanie e sofferenze. Io esposi loro però anche l'importanza della loro missione in espressioni simboliche, ossia che Io non voglio predicare inutilmente la Mia Dottrina, bensì che ciascuno che l'ascolta dovrebbe anche applicarla e diffonderla.  Sono quei versetti che trattano del sale della terra, della città sul monte e della lampada accesa, affinché essa risplenda e non arda nascosta sotto il moggio.
  • Io dissi loro che essi sarebbero il sale della terra che corrisponde alla parte corrosiva o stimolante del mondo animico-spirituale, dato che esso è necessario per l'attività, per espellere la parte nociva, per il ricambio materiale.
  • Dove non c'è sale o sostanza stimolante, non c'è vita, non c'è movimento, non c'è calore, non c'è luce. Dove il sale diventa insipido - come si dice nel Vangelo - ossia dove è guasto, nascono i risultati inversi, ragion per cui deve essere sparso perché la gente lo calpesti.  Calpestato, divenuto polvere e sabbia, sarà d'aiuto ad altre creazioni su un'altra base per l'ulteriore trasformazione, come il male fatto dagli uomini, attraverso le Mie disposizioni, deve infine altrettanto contribuire al progresso, al miglioramento degli esseri spirituali, solo sotto forma diversa e in circostanze diverse.
  • Così Io ammonii il popolo e i Miei discepoli a non limitarsi ad ascoltare e tenere per sé la Mia Parola, ma a comunicarla anche ad altri e a realizzarla loro stessi fattivamente. Io dissi loro anche che la Mia Dottrina non era nuova, bensì esponeva, nella vera luce, le istruzioni date da Mosè e dai profeti, spiegava il senso delle parole e mostrava in tal modo a tutta l'umanità come queste previsioni e prescrizioni divine, date dagli uomini da Me mandati, avessero sempre avuto lo stesso scopo, ovvero di insegnare agli uomini a riconoscere il loro valore spirituale e prepararli tutti quanti alla via più breve per entrare nel grande Regno spirituale, come si addice ad esseri che portano nel cuore una Scintilla divina proveniente da Me.  Io assicurai a tutti che le Mie parole sarebbero state di eterna durata, perché esse erano date dall'eterno Essere Supremo.
  • Io dissi loro inoltre che avrei punito qualsiasi vilipendio di queste Mie leggi, qui e nell'aldilà, perché Io già sapevo che in tempi futuri gli uomini avrebbero utilizzato le Mie leggi d'Amore come manto e, sotto di esso, perseguendo i propri interessi, avrebbero esercitato indisturbati le passioni dell'odio e della vendetta. Già ai Miei tempi i farisei e gli scribi fecero lo stesso gioco con gli insegnamenti di Mosè e dei profeti, ragion per cui ai Miei discepoli e al popolo radunato attorno a Me Io dissi le parole: "Se la vostra giustizia non supera quella dei farisei e degli scribi, voi non entrerete nel Regno dei Cieli!".
  • Anche se per questa domenica è stato dato solamente questo versetto, Io dovetti dapprima spiegare i versetti precedenti dello stesso capitolo, per giungere logicamente a questo ventesimo versetto e poter poi proseguire.
  • Come Io citai la falsa ed ipocrita giustizia di quella casta, alla quale in quel tempo erano conferiti i poteri e il diritto di presentare e spiegare al popolo il senso, il culto e i dogmi della loro religione, e poiché Io sapevo in qual modo essi lo compivano - non nel Mio, bensì nel loro senso e secondo i loro disegni -, così Io fui naturalmente costretto a spiegare meglio al popolo e ai Miei discepoli queste leggi già esistenti e a sensibilizzare la loro coscienza. Io lo dovetti fare anche perché in quel tempo i sacerdoti e i dottori della legge spiegavano le leggi in modo che ad essi non costava grande fatica assolverle e perché in tal modo restava loro ampio gioco per compiere i più orribili misfatti, senza in apparenza contravvenire alle leggi religiose mosaiche, anzi potevano destare l'impressione di praticarle in senso strettissimo.
  • Per questo al ventesimo versetto seguono tutte le altre vere leggi d'Amore, che in quel tempo venivano appunto considerate contrarie a quanto si credeva; infatti rivincita, vendetta, odio e persecuzione erano apparentemente giustificati da certe massime della religione. Queste erano considerate contraddizioni, anche perché era di gran lunga più facile raffreddare la sete di vendetta e di odio che perdonare a chi era ostile oppure colmare di benefici chi ha in animo solamente il male.
  • Appunto per tale motivo questa predica, in particolare dal ventesimo versetto in poi, fu definita la più importante, perché in essa erano stati da Me stabiliti il simbolo dell'Amore, il vessillo dell'amore per il prossimo e il perdono come unico filo conduttore della vita, per cui Io dichiarai a tutti: "Solo sotto questo vessillo e con questo Amore Onnicomprensivo, con il quale Io, quale Dio e Creatore, abbracciai tutti i Miei esseri, solo con quest'Amore voi uomini potete divenire cittadini di un Regno spirituale, cittadini del Mio Cielo!".
  • Nei versetti successivi Io esposi varie situazioni della vita, nelle quali l'uomo deve e può esercitare quest'amore fraterno e del prossimo. Io mostrai a che punto possa e debba giungere questo amore se le sue opere debbano avere davanti a Me un valore spirituale.  Io posi la pietra angolare dell'abnegazione contro la quale purtroppo, in quel tempo e fino al giorno odierno, sono inciampati molti.
  • Io dissi ai Miei ascoltatori: "Come Io, quale Dio, faccio sorgere il sole sui buoni e sui cattivi, come Io faccio cadere la pioggia benefica sui campi dei cattivi, come su quelli dei buoni, così anche i Miei veri seguaci - superiori a tutte le passioni umane, avendo sempre davanti agli occhi il Mio Esempio di Creatore ed anche di Gesù - dovrebbero aiutare tutti con il medesimo amore, senza curarsi se riceveranno un ringraziamento o no.
  • In questa predica Io presentai l'ideale di un uomo elevato spiritualmente e dimostrai Io stesso, con l'Esempio della Mia vita, che si può vivere così, se lo si vuole. Il contenuto di questa predica, sia che si tratti delle beatitudini promesse a coloro che soffrono, combattono e perseverano pazientemente, sia in che misura si deve estendere l'amore per il prossimo, ha tutt'oggi ancora la stessa validità di allora, e tanto meno la perderà finché esisteremo Io e il Mio mondo spirituale e materiale. Infatti, solo attraverso queste leggi e la loro osservanza verranno nobilitati gli esseri dotati di ragione e saranno testimoni della loro origine divina, mentre essi sulla via opposta, che è la più diffusa e che purtroppo molti, ancora adesso, definiscono giusta, invece di ascendere alle altitudini spirituali, sprofondano negli abissi della materia.
  • Nei seguenti capitoli di Matteo questa dottrina viene ancor più ampliata, in modo che nessuno possa scusarsi di non aver saputo cosa sia l'amore per Dio e per il prossimo nel senso vero e proprio. Così voi trovate anche nel sesto capitolo l'unica preghiera che Io insegnai ai Miei e che voi potete considerare ancor oggi come il compendio di tutte le preghiere.  Solamente voi dovreste afferrare il profondo senso spirituale di ogni singola parola in essa contenuta, poiché, sapete, una cosa è quando voi pregate con le vostre proprie parole e un'altra cosa è quando Io vi metto in bocca le parole che voi dovreste rivolgere a Me nelle tribolazioni, anzi anche ogni giorno, in modo che Io vi porga la Mia mano soccorrevole nei travagli di ogni nuovo giorno, perché non abbiate a cadere, bensì abbiate sempre in mente il Mio Discorso della Montagna e l'abbiate davanti agli occhi come unico filo conduttore sulla via delle prove di questa vita terrena, per poter essere compartecipi delle beatitudini promesse all'inizio del nostro capitolo.
  • Sì, figli Miei, anche a voi sia rivolto lo stesso ammonimento, come allora a coloro che Mi ascoltavano nel Discorso della Montagna, quando dissi: "Se voi non sarete più giusti dei vostri farisei e scribi, non potrete entrare nel Regno dei cieli! Anche a voi Io dico: "Se non prendete più seriamente i concetti di Giustizia, Amore, Umiltà e Perdono di come vi vengono predicati ed erroneamente interpretati da molti, voi non potrete venire nel Mio Regno e non potrete divenire figli Miei; infatti, potranno essere annoverati tra i Miei figli soltanto coloro che, seguendo il Mio Esempio, prendono ben volentieri la loro croce e che, come Me, quale esempio di Umiltà e di Autoabnegazione, pospongono di molto i piaceri terreni a quelli spirituali, attenendosi alla Mia norma principale che è registrata nella massima: «Il Mio Regno non è di questo mondo!»".
  • I Miei figli non possono essere figli del mondo. Essi debbono aspirare a raggiungere la massima elevatezza morale che l'uomo possa mai raggiungere. Come Me, essi debbono padroneggiare le loro passioni e accettare fiduciosi ciò che Io mando loro per il loro bene.  Non debbono rifuggire dal mondo come un pericolo, bensì, nel mezzo di tutte le sue peculiarità, essi debbono valutare i piaceri e le tentazioni, secondo il loro vero valore, per non soccombervi.  Essi debbono avere la coscienza pura nei pensieri, nelle parole e nelle azioni, affinché gli altri non prestino fede soltanto alle loro parole, ma possano vedere anche nelle loro azioni la reale prova di quanto hanno detto.  Come si dice nel Vangelo, essi debbono essere come una lampada che espande ampiamente la propria luce tranquilla, la luce dell'Amore, della Fiducia e del Perdono al di là di tutte le asperità della vita umana.
  • Solamente così, se essi stessi sono più giusti, più amorevoli, più fiduciosi di molti altri figli traviati, essi possono servire da filo conduttore e guida a costoro e, solamente così, a vita e a prove compiute, possono aver diritto di essere da Me accolti come figli e di entrare nel Mio eterno e grande Regno spirituale, nei Miei Cieli dove essi, per tutto quanto hanno superato e sofferto, godranno di quelle beatitudini che vengono promesse all'inizio del Mio Discorso sulla Montagna.
  • Prendetevi questo a cuore! Leggete spesso questa predica che Io ho tenuto ai Miei discepoli e al popolo più di mille anni fa!  Essa contiene grandi promesse e richiede molto a voi e al Mio mondo spirituale.
  • La vita di chi non vuole adempiere queste condizioni assomiglia ad un bel libro rilegato che contiene però solo fogli bianchi e vuoti.
  • Aspirate quindi a portare con voi nell'altra vita il vostro libro della vita pieno di buoni pensieri, parole ed opere! Io vi ho appunto mostrato in questi versetti come i pensieri possono già essere un peccato contro le Mie leggi d'Amore, poiché spesso manca solo l'occasione per tradurli in atto.  Se questa ci fosse, la volontà compirebbe ciò che altrimenti resterebbe solo pensieri fugaci.
  • Perciò, guardatevi per prima cosa dai pensieri peccaminosi! Essi degradano il vostro uomo animico interiore.  Schivate inoltre l'occasione di mettere in esecuzione tali pensieri!  Combattete i pensieri e voi sarete più facilmente padroni del vostro agire!  Se invece lasciate spazio ad essi, siete già invischiati nel regno del peccato e basta solo un momento propizio e, con un'azione non ponderata, la vostra anima è privata di tutto il suo ornamento, della purezza, della calma e della contentezza e di tutti i suoi bei propositi!
  • Per questo leggete di frequente tutti questi versetti! In essi vi viene ben mostrato dove voi ancora siete così deboli e voi ancora così spesso peccate contro voi stessi e contro Me.  In tal modo voi siete ancora così lontani dall'essere partecipi del Mio celeste Regno spirituale.
  • Non brontolate se Io vi do sempre l'opportunità, mediante certe circostanze, di esercitarvi in ciò che vi fa maggior difetto, ossia della fiducia in Me e dell'essere costantemente vigili in merito ai moti del vostro proprio cuore per soffocare il male e il cattivo già al suo germinare iniziale!
  • Così, esercitandosi di continuo, la vostra forza si rinsalda; così, voi diverrete capaci di dominare tutte le tentazioni a tempo debito. E così, memori della Mia Predica sulla Montagna, anche voi riceverete un giorno la ricompensa dei Miei discepoli, quando la vostra missione su questa Terra sarà terminata e la vittoria conquistata, per poter poi, con nuova forza, far fronte là ad esigenze maggiori, poiché chi amministra qui fedelmente il poco, costui verrà da Me preposto nell'aldilà ad amministrare molto.
  • Rammentatevi di vostro Padre che non vi invia inutilmente tutte queste parole! Rammentatevi che Egli vorrebbe far di voi ciò per cui Egli vi ha creati, ossia Suoi figli spirituali e con ciò quegli esseri che dovranno un giorno nel Suo Regno riversare sui mondi e su milioni di esseri la luce dell'Amore e della Grazia del loro Padre eternamente amorevole!  Che a tali missioni appartengano esseri provati da ogni sofferenza e disgrazia, quindi temprati, si capisce da sé, perché essi, portando sulla loro fronte l'impronta della purezza di pensieri ed azioni, attraverso l’eccellenza del loro spirito possono trascinare in alto gli altri.
  • Per questo Io vi diedi questa spiegazione dettagliata dei Miei comandamenti d'Amore, affinché voi non lasciate spazio agli influssi del vostro amor proprio, per scusare proprio ciò che è forse davanti a Me il peccato più grave, ossia i giochi di pensieri che sono il seme di ogni genere di azione precoce e malvagia.

 


19/02/2017


Io rinnovo ogni cosa

Nuova Parola di Dio

 

Rivelazione di Dio-Padre

Io rinnovo ogni cosa

M.U. 5

 

   Io Sono l’Io Sono, la parola dell’infinito.

   Io Sono l’Io Sono, la forza in tutti gli astri, la luce in tutte le anine e in tutti gli uomini.

   Io Sono la Forza creatrice in ogni animale, in ogni pianta, in ogni pietra.

   Io Sono l’universo e la Legge dell’universo. Chi porta la Mia voce è divenuto la Legge dell’universo ed è vita cosciente in Me.

 

   Io Sono l’onnipresenza, la corrente della vita, ossia diedi forma a Me stesso, divenni l’essere spirituale, vostro Padre, che voi chiamate anche Dio-Padre-Madre. Assunsi forma quindi dalla corrente del’universo che Sono Io, l’Essere. Quindi, Sono universo che ha preso forma, vostro Padre.

    Qui è in grado di intendere intenda. Chi desidera rifiutare, lo rifiuti, riconoscete che Io vi diedi forma nello stesso modo in cui assunsi forma Io stesso. Anche voi siete scaturiti dalla corrente dell’universo e avete assunto una forma spirituale. Questa forma viene chiamata essere spirituale, il principio di vita spirituale, il principio di vita dei cieli. Di conseguenza, nello spirito voi siete Miei immgini e Miei figli. Ora siete esseri umani e parlate il linguaggio degli uomini. Per questo motivo Mi sono preso uno strumento, una persona, tramite la quale posso parlare nella vostra lingua, con le vostre parole, affinché voi, che siete uomini, Mi possiate comprendere.

   Ma riconoscete: La Mia sacra parola è l’universo e la Legge. Essa è racchiusa in ogni parola fisica. Chi desidera veramente percepirMi colga il senso della parola, poiché Io Sono nella parola fisica la Parola, la Legge dell’infinito.

   Figli Miei, Io vi esorto, anche in nome di Mio Figlio, vostro Redentore, a prendere coscienza della figliolanza di Dio, a prendere coscienza di essere figli Miei. Io Sono immortale e voi siete immortali. Anche se l’involucro, l’uomo, appassisce e si spegne, sappiate che nell’involucro c’é l’anima. Tramite il Cristo, essa divenne di nuovo l’essere spirirtuale, l’abitante dei cieli poiché, in verità, nell’interiore del vostro involucro, voi siete figli del cielo. La vostra vita parte dalla terra e, passando per gli astri, vi conduce a Me, all’eterno Essere.

   Riconoscete, comprendete e percepite la Mia parola nel vostro cuore, affinché voi ne possiate cogliere il significato.

 

   O riconoscete: a causa del pensiero della caduta, molti dei Miei figli si allontanarono da Me, perché credevano di poter dissolvere di nuovo le forme eterne dell’Essere, affinché tutto ritornasse com’era prima della creazione, ossia Spirito fluente nell’infinito, senza forme spirituali. Tuttavia, Io Sono il principio eterno e perfetto. Ciò che Io ho creato e creo è immutabile, non può essere dissolto. Fu solo l’illusione della particella manifestata da Me.

   Ascoltate, Figli Miei in veste terrena ! Molti dei Miei figli si allontanarono ed Io diedi loro un “quanto” di forza spirituale, affinché si potessero creare i loro soli e i loro mondi al di fuori dell’eterno Essere. In verità, Io vi dico che diedi loro questo quanto di energia da portare con sé, perché Io li amavo e li amo. Questo “quanto” comprendeva parti dei soli e dei pianeti spirituali. Questo “quanto” comprende animali, piante e minerali. Tutte queste forme di vita  appartengono all’eterno Essere e appartengono perciò ai Miei figli, sia che essi si muovano nell’Essere puro, sia che si allonanino da Me per condurre la loro vita come si erano immaginati e s’immaginano ancor oggi.

   Il mondo delle immaginazioni dei Miei figli e diventato grande. Per questo, molti non credono più in Me, nel Dio che parla. Lasciano parlare i teologi e i cosiddetti esperti della Bibbia. Lasciano parlare i governanti di tutti i popoli e si lasciano sedurre dai loro discorsi. Molti uomini non comprendono più che Io Sono il Dio che parla in loro. Per loro parlano gli idoli: i loro sogni e desideri, il loro egocentrismo, i loro automezzi, la loro presunzione, la loro avidità e le loro pretese di potere. Questi sono gli idoli di questo mondo che hanno sedotto e seducono molti.

   A causa di questa continua seduzione, è sorto a poco a poco il cosmo materiale, si è formato questo pianeta terra e si sono formati a poco a poco  gli involucri che voi chiamate uomini. Di conseguenza, voi siete uomini, ossia involucri nei quali dimora la vita eterna, Io, la Luce interiore in ognuno di voi.

 

   Solo pochi dei Miei figli riconoscono gli aspetti della Legge della vita interiore e tanto meno la loro stessa legge che dice: ciò che semini, lo raccogli tu. Ognuno crede che sia l’altro a dover raccogliere, non lui. Queste idee ossessive hanno portato gli uomini nell’esteriore, nel mondo dei sensi. Di conseguenza, il Dio che parla non può essere percepito, poiché Io Sono la parola del cuore. Ma chi non ha più un cuore per il prossimo, per gli animali e per le piante è crudele e non è in comunicazione con Me, bensì con le forze che agiscono in modo distruttivo su tutto il sistema materiale.

 

   Figli Miei, il “quanto” di forza spirituale presenti negli astri materiali, il “quanto” di forza forza spirituale insito negli animali, nelle piante e negli uomini è ampiamente esaurito, cioé invertito in energia negativa. Ciò significa che a lungo andare non potranno più vivere né gli astri, né gli uomini, poiché Io Sono la forza spirituale, la vita. Per questo motivo aumenteranno le malattie, le pene, le catasrofi, le guerre, le carestie e le epidemie. Infatti stanno sorgendo a poco a poco un nuovo cielo e una nuova terra.

   Inoltre, la misura è colma. Ciò che trabocca provoca ancor più catastrofi sulla terra ancor più malattie e sofferenze di quelle delle epoche passate.

 

   Riconoscete e comprendete nei vostri cuori,figli Miei, che la misura è colma e il vaso trabocca qua e là. In tal modo, verranno spazzati via parti di popoli o addirittura popoli interi. La terra si purifica dalle esteriorità di questo mondo. Il circo dell’ego umano si dissolve e tutti gli attori e i truccatori che non cambiano verranno travolti dai flutti. La misura è colma. Il “quanto” di energia divina è esaurito, è stato trasformato in energia negativa. A lungo andare l’uomo non può vivere solamente di energia negativa, poiché l’energia negativa è l’energia dela cause e defli effetti, ossia: cioò che l’uomo semina ricade di nuovo su lui.

 

   Riconoscete come si forma la via che porta alle cause. L’uomo ha pensieri su pensieri, sensazioni su sensazioni; egli parla, parla ed agisce: tutto in modo negativo. Così facendo, trasforma l’energia positiva in energia negativa. Nessuna energia va persa. Ogni pensiero vuole ritrovare se stesso. E dove si ritroverà e dove si è ritrovato? Prima di tutto nel vostro conscio. Quanto più spesso voi pensate, avete sensazioni, parlate ed agite in modo uguale e simile, tanto più si ingrandiscono i programmi nel vostro conscio, nel vostro cervello. Con il tempo, quest’energia passa nel subconscio e contemporaneamente, nel conscio e subconscio delle celleule del vostro corpo. Se continuate  poi a coltivare sensazioni, pensieri, parole ed azioni dello stesso tipo, le energie negative entrano nella vostra anima che è il libro della vita.

   Questo processo che avviene in voi si compie, nel frattempo, negli astri materiali e nelle sfere di purificazione. Di conseguenza, ogni cellula del vostro corpo fisico è memorizzata  negli astri materiali. Ogni colpa è memorizzata elle sfere di purificazione. Tutto l’Essere permane nell’Essere, nell’Eterno. In questo modo vengono create le cause.

   Il cielo, l’infinito è continuo movimento. Gli astri delle sfere di purificazione vengono toccati secondo cicli prestabiliti. Gli astri delle sfere di purificazione irradiano attraverso gli astri materiali. Gli astri materiali esercitano il loro influsso sulle anime degli uomini. Attraverso le anime degli uomini, le colpe passano nel cervello dell’uomo e dal cervello dell’uomo alle cellule. Lì, nei gruppi di cellule, si manifesta poi la causa.

   Tuttavia, prima che tutto ciò accada, si fa sentire l’energia della giornata, si fa sentire l’essere custode. Infatti, a fianco di ognuno di voi c’è un essere di luce. Chi non vive in modo cosciente non percepisce gli impulsi della giornata e non percepisce nemmeno gli impulsi dell’essere custode che lo ammoniscono. Continua a vivere nel proprio mondo negativo di pensieri, nell’odio, nella lite, nella discordia, nell’invidia, nella gelosia, nella sessualità e in molte altre cose.

   In questo modo, si sono forate e si formano le cause che si manifestano attraverso gli astri sotto forma di effetti.

   Figli Miei, ora la misura è colma, e ciò significa che i corpi degli uomini si disgregano sempre più se l’uomo non ha trasformato in tempo l’energia negativa in energia positiva, tramite la forza dello Spirito redentore che è in ogni anima, in ogni uomo.

   Contemporaneamente, si disintegrano sempre più parti degli astri materiali. Col tempo, dissolvono interi astri, interi sistemi solari, parti di galassie, di vie lattee, poiché i corpi degli uomini si disgregano. Si, la morte dilaga, poiché ora è giunto il tempo nel quale Io rinnovo ogni cosa.

 

   Sorge un nuovo cielo e una nuova terra, poiché nascerà un genere umano più elevato. L’era dello Spirito porta uomini dello Spirito, uomini con una coscienza più elevata che sono in comunicazione con l’eterno Essere, con l’eterna Legge, che Io Sono. Essi possiederanno veramente la terra, la terra purificata. E così si compirà ciò che è già stato rivelato da molto tempo: un nuovo cielo. Gli astri materiali si trasformano. Si svilupperà di nuovo la materia, ma in una forma più elevata, con gradi di coscienza più elevati, così come questa terra sarà di nuovo materia, ma di sostanza più sottile, poiché anche gli involucri, gli uomini saranno di sostanza più sottile, dato che negli involucri dimoreranno anime più luminose.

   Figli Miei, Io vi chiamoo e vi chiamo anche in nome di Mio Figlio, vostro Redentore: cambiate !

   “Cambiate” significa: riflettere sulla vostra origine spirituale e sistemate gli aspetti umani con il Cristo. Sistemate il vostro passato, altrimenti continuerete a girare su voi stessi sempre nello stesso cerchio delle vostre sensazioni, dei vostri pensieri, delle vostre parole e opere negative. Sistemate il vostro passato, affinché possiate vivere sempre più coscienti nella giornata, poiché essa indica ciò che sta per manifestarsi nel corpo: sofferenze, malattie, pene e molte altre cose. La giornata dà impulsi, prima che gli effetti si manifestino nel corpo fisico. L’essere costode vi dà impulsi; la vostra coscienza vi dice molte cose. Siate desti !

   Ciò significa cambiare e, se cambiate sulla via che consiste nel pentirsi sinceramente, nel chiedere perdono, perdonare e riparare al male commesso e se non ripetete più i vostri errori, trasformate la forza negativa che si trova nelle vostre cellule, nelle vostre anime, in energia positiva, in energia spirituale, nella Mia forza, nella Legge dell’amore. Contemporaneamente essa si trasforma negli astri materiali. Allo stesso tempo, essa si trasforma nelle sfere di purificazione. Così facendo, riprendete di nuovo, a poco a oco, contatto con Me, la Luce interiore. In tal modo, vi incamminate verso l’interiore. Purificati i vostri bassi sensi, perché smantellate le vostre passioni, i vostri pensieri, le vostre sensazioni, parole e opere negative.

   In questo modo, vi nobilitate. Entrate sempre più nell’interiore, nella Luce che dimora in voi e che Io Sono. Così potrete trasformare diversi comportamenti errati che aspettano di ricadere su di voi sotto forma di effetti.

  

   Tutto ciò che avete causato è quindi memorizzato nel vostro cervello, è quindi registrato nei gruppi di cellule, è scritto nella vostra anima, è registrato negli astri materiali ed anche nelle sfere di purificazione, dove si troveranno le vostre anime dopo il decesso dell’involucro.

   Se i corpi si disgregano, si disintegrano gli astri. Tuttavia, quest’energia non va perduta; essa si trasforma in una forma più elevata e, in tal modo, si esaurisce, molto lentamente, la caduta. I Miei figli ritornano di nuovo in Me, a Me, loro Padre, poiché Io conservo tutti voi nel Mio cuore e voi ritornerete di nuovo a Me, al Mio cuore, nella corrente universale possente e sarete di nuovo coscientemente Mie immagini, esseri puri, come vi ho contemplati e creati e come vi porto nel Mio cuore.

   Figli, Mio Figlio, vostro redentore ed Io, vostro Padre, vogliamo ricondurvi a casa, vorremmo risparmiarvi umiliazioni, malattie, pene, infermità, sofferenze e morte.

 

   Tuttavia, ognuno ha il libero arbitrio. Chi non vuole ascoltare, dovrà sentire. Con il libero arbitrio avete creato anche la vostra legge dell’ego. E’ la legge causale per ogni singolo, la legge che dice: ciò che tu semini, lo raccogli tu. Non è il prossimo che lo raccoglie, ma lo raccogliete voi, secondo il principio: il simile attira il simile. La tua semina è a sua volta il tuo raccolto. Dove ? Nel tuo corpo fisico e su di esso e in seguito, come anima nelle sfere di purificazione, poiché ogni energia negativa, ossia l’energia contraria, deve essere trasformata di nuovo in forza spirituale. Ognuno porta con sé la forza spirituale che ha preso e trasformato. La trasforma nuovamente  in energia spirituale, in tal modo il quanto di energia spirituale possa essere riportato nella corrente universale, nella Legge dell’amore che Io Sono, dalla quale voi provenite e nella quale vivrete in eterno.

   Figli Miei, la Mia parola risuona in molti orecchi materiali. Di conseguenza si presentano molte domande, affiorano paure e preoccupazioni. Se volete disquisire sulla Mia parola con il vostro ego umano, con il mondo dei vostri sensi, non ne trarrete molto. Se, invece, lasciate che la Mia parola si muova nei vostri cuori comprenderete il senso della parola terrena, ossia il contenuto della parola fisica e sperimenterete nei vostri cuori ciò che Io ho posto nella parola degli uomini. Questa è la Mia Legge, la Mia parola. Chi è in grado di intenderlo comprende molto di più. Riconosce che questo mondo materialistico non si trova solamente sull’orlo del precipizio, ma che alcune sue parti sono già scivolate verso il fondo.

   Qualsiasi cosa dicano i vostri teologi e i vostri governanti, molti di essi sono manovrati. Infatti, il mondo può ingannare solo il mondo, ma non coloro che provengono dallo Spirito, cioè coloro che esaminano più in profondità le affermazioni dei teologi, dei governanti e anche degli scienziati. Chi è in grado di farlo, riesce a cogliere anche ciò che essi cercano di tenere nascosto.

   Dov’è la salvezza, figli Miei? Dov’è l’ancora alla quale vi potete aggrappare? Il vostro prossimo? . Sono forse denaro e beni, ricchezza, potere, fama? Tutte queste cose passano, mentre il Mio amore per i Miei figli perdura in eterno.

   Il Sono il Dio che parla. Figli Miei, Io non vi abbandono, poché Io Sono la forza onnipresente, la luce interiore in te, in te, in ognuno di voi. Io Sono la luce interiore nel vostro secondo prossimo, ossia negli animali, nelle piante, nei minerali. Io Sono la luce negli astri. Ovunque voi guardiate, Io Sono presente. E se tu figlio Mio, hai imparato a vedere nel profondo, hai imparato anche a percepire. Ciò significa che Mi percepisci in te, poiché tutte le forme di vita sono in ognuno di voi quale essenza e forza. La luce nell’anima non è al di fuori di te. La luce nella pianta, nel sole, negli astri non è al di fuori di te, ma in te. Innumerovoli forze dell’universo agiscono in te; Io ho edificato il tuo corpo spirituale (anima) con esse. Di conseguenza, Mi puoi percepire in ogni cosa solamente in te e Mi puoi percepire solo se tu cammini verso l’interiore, se ti purifichi, se trasformi in energia positiva con il Cristo, tuo Redentore, le negatività di cui ti sei gravato. Sperimenterai così come sei ricco, figlio Mio.

 

   In verità, tu sei ricco ! Tu sei come Me, tuo Padre, universo che ha preso forma. Tu sei la Mia immagine. Prendine coscienza ! Vedi, Io desidero che tu ridivenga la parola dell’universo, che tu sia di nuovo la parola dell’universo. Divieni quindi, a poco a poco, la parola dell’universo fino a che sarai di nuovo completamente l’universo. Allora esprimerai anche la parole dell’universo, la Legge dell’amore.

   Vedi, allora non avrai più bisogno di chiedere: tu saprai, perché sarai saggio. Non avrai più bisogno di volgere lo sguardo qua o là: tu farai l’esperienza in te, poiché tu sarai in Me.

   Figlio, riconosci: tu porti in te l’infinito quale essenza e forza. Cambia e divieni ciò che sei nel Mio cuore: l’essere puro, in eterno.

 

   Figlio Mio, tu sei in cammino. Quando terminerà il tuo cammino? Sei tu che lo determini. Si tu che determini ciò che incontri lungo il tuo cammino, gioia e dolore. Sei tu che determini quando raggiungerai la meta. Sei tu che determini se andrai in un’ulteriore incarnazione. Te lo dice ciò che hai seminato. Ogni giorno, ogni ora e ogni minuto puoi sperimentare ciò che hai seminato. Sistema ciò sperimenti ! Potrai così riconoscere ed eliminare altri nuovi semi, poiché il Cristo, tuo Redentore, ti aiuta a riconoscere te stesso e ti aiuta anche a trasformarti, dandoti la forza per trasformare il negativo.

   Figlio Mio, che cosa vuoi fare? Se non vuoi accettare la Mia parola, guarda nel mondo. Il mondo materialistico sta morendo dalla base. Dove ti intratterrai tu? Quando capiterà a te? Come ti capiterà? Si tu che lo determini.

 

   Vedi Mio Figlio, tuo Redentore, ed Io, tuo Padre, ti porgiamo la mano. Tu hai la via che conduce al cuore dell’amore, alla Luce in te, che Io Sono. Tu hai il giorno, l’ora, ogni attimo. Utilizza la giornata e sperimenterai te stesso. Hai a fianco un essere per te invisibile che ti accompagna. Egli ti dà impulsi tramite la coscienza. Ricevi aiuti nei modi più diversi, figlio Mio. I cieli sono aperti e gli esseri di luce vanno verso gli uomini e verso le anime nelle sfere di purificazione.

   Il Mio Spirito opera in ogni uomo, in ogni anima. Tuttavia, figlio Mio, sei tu che determini se vuoi accettare gli aiuti oppure no. Tu determini la tua via. E dove ti conduce? Se vuoi saperlo chiedilo a te stesso. La direzione verso la quale invii i tuoi pensieri, le tue sensazioni, le tue parole, le tue azioni è la tua carta d’identità e ti indica, allo stesso tempo, la tua via, non quella del tuo prossimo, bensì la tua via, figlio Mio.

 

   Figlio Mio, sappi che il Dio che ti parla, che Io Sono e che si rivela tramite bocca umana, vorrebbe parlare coscientemente anche in te. Per questo incamminati verso il tuo interiore, si verso i cieli, poiché il cielo è in te, così come anche l’inferno può essere in te, se tu costruisci sempre più le tue cause e continui a vegetare nelle tue cause fino a quando il corpo ne sarà segnato. E che cosa avviene poi? Sofferenze e malattie. Perché? Chiedilo ! Tu puoi dare una risposta a te stesso.

 

   Figlio Mio, sorgono un nuovo cielo e una nuova terra. L’epoca dello Spirito sta sorgentdo con potenza e, insieme ad essa, una nuova umanità, una nuova cultura nella luce della verità.

   Io rinnovo ogni cosa. Io Sono la forza trasformatrice in ogni uomo, in ogni anima, negli animali, nelle piante e nelle pietre. Io Sono la forza trasformatrice negli astri. Io Sono. Io rinnovo ogni cosa. Se vuoi rinnovarti, entra nel tuo interiore e prendi coscienza che tu sei il tempio delle Spirito Santo e che Io dimoro in te: Io la Luce interiore; Io la Luce dell’universo; Io la Corrente dell’universo; Io l’Essere in ogni cosa; Io tuo Padre, di eternità in eternità.

   Figlio, guarda nella parola “eternità”. Anche questa parola ti è propria, poiché tu vivi come essere in Me in eterno, di eternità in eternità. Chiediti se lo vuoi veramente. Se sì, figlio Mio, allora in questo momento Mi percepisci, poiché la Mia parola è irradiazione e ti tocca nel cuore. Speranza, fiducia, fede e l’intuizione di che cosa significhi amare altruisticamente entrano in te.

   Figlio, in verità, Io Sono tuo Padre e se tu vivi in Me, esprimi la Mia parola e non c’è più bisogno dello strumento; allora non ti parlerò più tramite bocca umana. Tu sei ridiventato la parola, la Legge, ed esprimi la Legge della vita. Allora non chiedi più, sei.

 

   Figlio, percepisci nel tuo cuore che Io ti amo, figlio Mio! Per questo ho inviato Mio Figlio ! Per questo ho inviato Mio Figlio su questa terra in veste di Gesù di Nazaret. Figlio Mio, Io ti amo e per questo Mio Figlio ed Io ci riveliamo di nuovo tramite bocca umana.

   Figlio Mio, porta con te l’irradiazione dell’amore nella tua futura esistenza terrena. Io irradio il Mio amore paterno nel tuo cuore.

 

   Figlio Mio, Io ti amo ! Io non desidero che tu soffra. Io non desidero che tu abbia fame, Io non desidero che tu sia senza un tetto. Io non desidero che tu viva colpiti da catastrofi. Figlio, Io ti voglio salvare, ma sei tu che lo determini, poiché tu hai il libero arbitrio di cambiare, oppure di continuare a vivere nel peccato, nel tuo peccato.

   Figlio, figlio Mio, Io ti amo ! Figlio Mio, Io ti amo ! PercepisciMi nel tuo cuore. Figlio Mio, Io tuo Padre, ti avvolgo. Percepisci la protezione in Me. Trova rifugio nel tuo interiore, lì sono Io. Figlio, figlio Mio, Io ti amo ! Ritorna al cuore di tuo Padre. Tu vivi in Me in eterno, di eternità in eternità !

 

   Figlio Mio, anche se ora non mi percepisci più tramite bocca umana, figlio, Io ti parlo tramite i raggi del sole, tramite il sole, gli astri, tramite l’intero universo. Io ti parlo tramite tutte le forme di vita. Io parlo in te. Entra in te, purifica la tua anima e ridiverrai la Mia parola. Figlio Mio, Io ti amo !

   Il Mio amore è la Mia benedizione per te. Esso fluisce nelle sfere di purificazione, fluisce verso tutti gli uomini, fluisce verso gli animali, piante, pietre e mineali. Fluisce. E’ l’amore.

 

    Figlio Mio, Io taccio con la parola data tramite bocca umana, ma rimango il Dio che parla nel cuore, ovunque, nel vento, nella tempesta, ovunque. Io Sono nella piaggia, in ogni goccia d’acqua. Figlio, tu sei avvolto dalla Mia forza. Accoglila, divieni e sii !

 

   Io Sono l’Eterno in eterno. Tu sei in Me in eterno, per tutta l’eternità. Amen!


08/02/2017


Il potere degli angeli del Cielo E Il loro linguaggio

Rivelazioni dal mondo divino

Il potere degli angeli del Cielo

E

Il loro linguaggio

 

Swedn I / C / 228 – 257

 

 Benedite l'Eterno, voi suoi angeli potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola (Salmo 103:20)

 

  228. Coloro che non hanno alcuna conoscenza del mondo spirituale e del suo influsso sul mondo naturale, non possono concepire il fatto che gli angeli abbiano un potere. Pensano che gli angeli siano spirituali e siano talmente puri ed eterei da non poter nemmeno essere visti con gli occhi. Però coloro che esaminano le cause delle cose più profondamente, pensano in maniera diversa; essi sanno che tutto il potere dell’uomo deriva dal suo intelletto e dalla sua volontà, perché senza l’uno e l’altro non può neppure muovere un dito. L’intelletto e la volontà costituiscono l’uomo spirituale, il quale mette in azione il corpo e le membra a suo piacimento: infatti la bocca e la lingua pronunciano quello che egli pensi e il corpo esegue quello che egli vuole. La volontà e l’intelletto dell’uomo sono governati dal Signore per mezzo degli angeli e degli spiriti, e lo stesso avviene di tutte le parti del corpo, perché esse dipendono da quelli. Se volete crederlo, l’uomo non può fare neppure un passo senza l’influsso del Cielo. Questo mi è stato mostrato da numerose esperienze: è stato dato agli angeli di dirigere i miei passi, le mie azioni, la mia lingua e le mie parole, influendo nella mia volontà e nel mio pensiero; e io mi sono reso conto che da solo non potevo far nulla. In seguito mi è stato detto che ogni uomo è diretto in questo modo, e può saperlo in base alla dottrina della Chiesa (La vera Chiesa) e alla Scrittura, in quanto egli prega Dio di inviare i suoi angeli a guidarlo, per dirigere i suoi passi, istruirlo e ispirarlo nei suoi pensieri e nelle sue parole; e quando parla e crede in modo diverso, ciò avviene perché pensa solo, senza la dottrina celeste. Queste cose mi sono state dette affinché si sappia qual è la potenza degli angeli presso l’uomo.

 

   229. Non mi si crederebbe se raccontassi tutto quello che ho visto della grande potenza degli angeli nel mondo spirituale. Là, se qualche cosa va respinta è contraria all’ordine divino, essi la rovesciano e la distruggono soltanto con un atto di volontà e con lo sguardo. Ho visto migliaia di spiriti malvaggi gettati all’inferno dagli angeli. Contro di loro  non c’è nulla che resista, né le folle, né artifici di alcun genere, né l’astuzia o la ribellione. Ho visto distruggere montagne invase da moltitudini di spiriti malvagi. Gli angeli vedono tutto e dissipano ogni cosa in un istante. Il Vangelo ci dice che gli angeli hanno potere anche nel mondo naturale, quando questo potere è loro accordato. Si legge infatti che hanno mandato a morte intere armate e che un solo angelo diffuse la la peste e fece morire settantamila uomini. Di questo angelo viene detto anche:

 

   E quando l’angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per distruggerla, il Signore si pentì di quel male e disse all’angelo che distruggeva il popolo: Basta, ritira ora la tua mano!...E Davide vide l’angelo che colpiva il popolo ( Samuele 24: 15 – 17 );  Benedite l'Eterno, voi suoi angeli potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola (Sal. 103:20)

 

   230. Bisogna comunque sapere che gli angeli non hanno assolutamente alcun potere per se stessi, ma ogni potere viene dal Signore, e non hanno potere finché non riconoscono questo questo stato di cose. Se uno di loro crede di aver potere per se stesso, diviene subito così debole da non essere più in grado di opporsi neppure a uno spirito malvagio. Di conseguenza gli angeli non si attribuiscono alcun merito, detestano le lodi e la gloria derivanti da una qualunque azione e attribuiscono ogni lode e gloria al Signore.

   231. Nella misura in cui sono i ricettacoli delle divine verità che procedono dal Signore, gli angeli sono potenti. Dato che due angeli non sono mai in un bene ugule, o in un vero uguale o simili poiché nel Cielo come nel mondo c’è una perpetua varietà, ne risulta che non hanno mai il medesimo potere.

   232. Mi è stata mostrata la grandezza del potere che gli angeli possiedono in base al vero che procedono dal bene: quando uno spirito malvagio è guardato dagli angeli, cade privo di sensi e tale rimane finché l’angelo non distoglie lo sguardo. Lo sguardo degli angeli produce un tale effetto perché la vista degli angeli deriva dalla luce del Cielo che è divina verità. Gli occhi corrispondono poi al vero che deriva dal bene.

   233. Dato che ogni potere appartiene al vero che deriva dal bene, ne risulta che il falso che procede dal male non ha alcun potere. Nell’inferno tutti sono nel falso che procede dal male, e non hanno alcun potere contro il vero e il bene. In seguito sarà spiegato qual è il potere tra di loro e qual è il potere degli spiriti malvagi prima di venir gettati nell’inferno.

 

Il linguaggio degli angeli

 

   234. Gli angeli tra di loro parlano in tutto  e per tutto come gli uomini nel mondo e si intrattengono su soggetti diversi: domestici, civili, morali e spirituali. La sola differenza è che essi parlano con maggiore intelligenza degli uomini, perché parlano con più profondità, in base al pensiero. Mi è stato sovente concesso di essere in loro compagnia e di parlare come tra amici e a volte come sconosciuti. E dato che in quei momenti mi trovavo nella loro stessa condizione, avevo la certezza di parlare con uomini della terra.

   235. Il linguaggio angelico è fatto di parole come quello umano, e ha caratteristiche sonore in quanto gli angeli hanno una  bocca, una lingua  e delle orecchie. Hanno anche un’atmosfera nella quale viene articolato il suono della loro lingua, qua questa atmosfera è spirituale e adatta agli angeli che sono spirituali.Gli angeli respirano nella loro atmosfera, e grazie alla respirazione producono delle parole, come uomini nella loro atmosfera.

   236. In tutto il Cielo c’è un’unica lingua per tutti. Tutti si capiscono a qualunque società appartengono, vicina o lontana. La lingua non viene appresa, è innata in ognuno perché deriva direttamente dal loro amore e dal loro pensiero. Il suono della loro lingua corrisponde al loro affetto e le articolazioni del suono, che sono le parole, corrispondono alle idee del pensiero che proviene da tale affetto. Senza affetto non esiste pensiero o idea.

   Gli angeli si riconoscono tra loro dal linguaggio: dal suono, che corrisponde all’affetto, dalle articolazioni del suono o delle parole che corrispondono al mentale. Gli angeli che possiedono una maggiore saggezza, sanno dopo una sola frase qual è l’affetto dominante: gioia o dolore, clemenza o misericordia, sincerità e verità, collera, falsità e furberia, desiderio di onore e di gloria, e così via. Dal linguaggio essi individuano tutta intera la personalità di colui che parla. Mi è stato concesso di sapere questo in base a un gran numero di esperienze: ho sentito gli angeli svelare la vita di un altro sontanto sentendolo parlare. Mi hanno anche detto di saper tutto ciò che si riferisce alla vita di un altro, in base a qualche idea del suo pensiero che rivela il suo amore dominante, il quale a sua volta cela in sé ogni cosa. Mi hanno detto anche che il “libro della vita” dell’uomo è essenzialmente questo.

   237. Il linguaggio angelico non ha niente in comune con le lingue umane ad eccezione di alcune parole di cui suono esprime un determinato sentimento. In realtà la somiglianza non consiste nelle parole in se stesse, ma nella loro intonazione. Di questo dirò di più successivamente. La mancanza di somignianza tra la lingua degli angeli e quella degli uomini si rivela anche dal fatto che per gli angeli è impossibile pronunciare anche una sola parola di una lingua umana. Essi infatti possono esprimere soltanto ciò che corrisponde in pieno al loro affetto. Ciò che non corrisponde, risulta per loro ripugnante e non esprimibile. Mi è stato detto che la lingua degli uomini sulla terra era analoga ala lingua degli angeli, perché veniva dal Cielo, e che la lingua degli Ebrei aveva con essa qualche somiglianza.

   238. Si può ben capire fino a che punto la lingua degli angeli sia elegante e gradevole considerando che essa corrisponde ai loro affetti che derivano dall’amore, e l’amore del Cielo è l’amore del Signore e l’amore verso il prossimo. Questa lingua penetra non soltanto nelle orecchie, ma anche nella mente di coloro che l’ascoltano. Un angelo una volta parlava a uno spirito che aveva il cuore duro e che fu alla fine talmente commosso dalle sue parole che si sciolse in lacrime dicendo che non poteva resistere, perché era l’amore stesso che parlava. Prima di quel momento non aveva mai pianto.

   239. Il linguaggio degli angeli è così pieno di saggezza perché procede dal loro pensiero interiore che è saggezza, così come la loro affezione interiore è amore; il loro amore e la saggezza si congiungono nel loro linguaggio, che è così perfetto che una sola parola può esprimere quello che l’uomo non riesce a esprimere con mille. Inoltre le loro idee formulate dal loro intelletto abbracciano cose che l’uomo non riesce a cogliere e per conseguenza non può esprimere. Per questo le cose che sono state udite e viste in Cielo sono definite ineffabili, e sono tali che nessun orecchio umano ha mai udito e nessun occhio ha mai visto. Io ho avuto modo di rendermene conto per esperienza diretta, infatti, temporaneamente, sono stato trasportato dove vivono gli angeli e mi sono intrattenuto con loro comprendendo ogni cosa. Quando però sono stato trasportato nel mio stato precedente, e per conseguenza nel pensiero naturale proprio dell’uomo, non riuscivo ad esprimere ciò che avevo udito perché un’infinità di cose non aveva alcun rapporto con le idee del pensiero naturale, e non poteva essere espressa che attraverso variazioni della luce del Cielo e non con delle parole umane. Le idee e i pensieri degli angeli, da cui derivano le loro parole, sono modificazioni di luce del Cielo, e i loro affetti da cui risultano i suoni delle parole sono variazioni del calore del Cielo, perché la luce del Cielo è la divina verità o saggezza, e il calore del Cielo è il divino bene o l’amore. Gli angeli ricevono il loro affetto dal divino amore e il loro pensiero dalla divina saggezza.

   240. Gli angeli possono esprimere in un minuto ciò che gli uomini non possono esprimere in mezzora, e possono inoltre rappresentare con poche parole ciò che è stato scritto in molte pagine. Di questo ho avuto più volte esperienza diretta. Il linguaggio degli angeli è come un’onda leggera o un’atmosfera che si diffonde da ogni lato. In questa sola onda sono comprese innumerevoli cose che entrano nel pensiero altrui e lo influenzano. 

   241. Gli angeli del regno celeste del Signore parlano allo stesso modo di quelli del regno spirituale, ma in base a un pensiero più intimo e profondo. Gli angeli celesti, essendo nel bene dell’amore verso il Signore, si esprimono in base alla saggezza; gli angeli spirituali, essendo nel bene della carità verso il prossimo, si esprimono in base all’intelligenza. Di conseguenza il linguaggio degli angeli spirituali è più vibrato e discontinuo. Il linguaggio angelico è più simile alla musica che al linguaggio umano; ed è per questo che l’arte musicale eccelle nello esprimere i più diversi tipi di affetti.

   242. Nel linguaggio angelico si riscontra un’indescrivibile armonia, che deriva dal fatto che i pensieri e gli affetti di cui è costituito il linguaggio si diffondono e esprimono secondo la forma del Cielo e in base alle diverse società angeliche.

   243. Un linguaggio simile a quello che esiste nel mondo spirituale è connaturato anche all’uomo, nella sua parte intellettuale interiore; l’uomo tuttavia lo ignora perché questo linguaggio non corrisponde presso di lui ad affetti e pensieri analoghi a quelli degli angeli. A causa di tutto ciò tuttavia , quando l’uomo passa all’altra vita, possiede lo stesso linguaggio degli spiriti e degli angeli, e lo parla senza che nessuno glielo insegni. Ne tratteremo più ampiamente in seguito.

   244. Il linguaggio del Cielo è lo stesso per tutti, però esistono delle variazioni. Il linguaggio dei saggi è più interiore e più ricolmo di variazioni affettive e di idee; il linguaggio di coloro che sono meno saggi è più esteriore e meno colmo di affetti e idee; quello dei semplici è ancora più esteriore e formato di parole di cui bisogna capire il senso come avviene tra gli uomini che parlano tra di loro. Esiste anche un linguaggio espressivo, tramite i lineamente del volto, e il linguaggio dei gesti.

   245. il libuaggio degli spiriti malvaggi e degli spiriti infernali è naturale anche per loro perché proviene  dalle affezioni, però queste affezioni sono malvage e fatte di idee impure, che gli angeli aborriscono; di conseguenza il linguaggio dell’inferno è opposto a quello del Cielo. I malvagi non sopportano il linguaggio angelico, e gli angeli non sopportano quello infernale che per loro è come un cattivo odore che disturba le narici. Gli ipocriti fingono fingono di essere angeli di luce hanno un linguaggio simile a quello degli angeli quanto alle parole, ma del tutto diverso quanto agli affetti e alle idee. Quando il loro linguaggio è percepito nel suo significato interiore dagli angeli saggi, fa l’effetto di un  digrignare i denti e ispira orrore.

 

Il linguaggio degli angeli con l’uomo

 

   246. Gli angeli che parlano con l’uomo non usano la loro lingua ma quella dell’uomo; l’angelo infatti, quando parla all’uomo, si rivolge a lui, e a lui si congiunge col pensiero, al punto che entra nella sua memoria e quindi anche nel suo modo di esprimersi. La sua unione con l’uomo avviene secondo un spensiero spirituale, che influisce su quello naturale; essendo questo aderente alla memoria, ne risulta che il linguaggio umano diviene proprio anche degli angeli. Lo stesso avviene di tutte le conoscenze dell’uomo: infatti è piaciuto al Signore che avvenisse questa completa unione quando gli angeli si rivolgono agli uomini.

   247. Gli angeli e gli spiriti si uniscono così intimamente agli uomini che sono convinti che tutto ciò che appartiene all’uomo appartiene a loro; questo avviene perché nell’uomo tra il mondo spirituale e il mondo naturale esiste una unione tale che essi costituiscono una cosa sola. Essendo l’uomo separato dal Cielo, il Signore ha provveduto a far sì che presso di lui ci siano angeli e spiriti e che grazie alla loro intermediazione l’uomo sia diretto dal Signore; è questa la ragione di una unione così stretta. Diverso sarebbe stato se l’uomo non si fosse separato dal Cielo, perché allora avrebbe potuto essere governato dall’influsso diretto che procede dal Signore, senza angeli e spiriti uniti a lui. Nei capitoli che trattano del mondo degli spiriti vedrem qual è  la differenza tra gli spiriti e angeli.

   248. Il linguaggio degli angeli o degli spiriti con l’uomo è sentito in maniera sonora come il linguaggio dell’uomo con l’uomo; però è sentito soltanto dall’uomo e  non da coloro che sono presenti, perché prima affluisce sul pensiero dell’uomo e poi, attraverso il cammino interiore, sul suo organo dell’udito. Invece il linguaggio dell’uomo con l’uomo influisce prima nell’aria e per un cammino esterno arriva all’organo dell’udito. Io stesso ho potuto sperimentare che il linguaggio degli angeli e degli spiriti all’orecchio per una vita interiore.

   249. Oggi è dato raramente di parlare con gli spiriti, perché è pericoloso: gli spiriti malvagi hanno per l’uomo un odio mortale e desiderano ardentemente perderlo nell’anima e nel corpo. Ma di questo tratteremo più diffusemente in seguito.

   250. Soltanto coloro che sono nel vero che procede dal bene possono parlare con gli angeli del Cielo; e in particolare è concesso a coloro che riconoscono il Signore nella sua divina umanità.Possono parlare con gli angeli del Cielo soltanto coloro che sono aperti interiormente dalla divina verità; il che è possible in quanto l’uomo è interiormente fatto a immagine del Cielo ed esteriormente a immagine del mondo. L’uomo interiore è aperto alla divina verità che procede dal Signore.

   251. L’influsso del Signore stesso presso l’uomo è nella fronte e in tutto il volto, perché la fronte dell’uomo corrisponde all’amore e il volto corrisponde a tutta la sua interiorità. L’influsso degl angeli spirituali presso l’uomo è nella testa, nella parte compresa tra la fronte e le tempie, dove si colloca il cervello, perché questa regione della testa corrisponde all’intelligenza. L’influsso degli angeli celesti è in quella parte della testa dove è il cervelletto, detto occipite, perché questa regione corrisponde alla saggezza. Il linguaggio degli angeli penetra per queste vie nel pensiero dell’uomo: così che io ho percepito quali erano gli angeli che parlavano.

   252. Coloro che parlano con gli angeli del Cielo vedono anche le cose che sono nel Cielo, perché vedono grazie alla luce del Cielo nella quale si trova la loro interiorità; anche gli angeli vedono le cose della terra attraverso gli uomini. Per loro il Cielo è unito al mondo e il mondo al Cielo. I nonstri più lontani antenati ebbero una tale unione con gli angeli del Cielo che i loro tempi furono chiamati Età dell’Oro. Quegli uomini riconoscevano il divino così che il Cielo e il mondo erano una cosa sola e gli uomini e gli angeli si parlavano reciprocamente. Dopo quel tempo però l’uomo si allontanò sempre più dal Cielo e cominciò ad amare se stesso più del Signore e il mondo più del Cielo. Cominciò a sentire che i piaceri derivant dall’amore per se stesso e del mondo erano separati dai piaceri del Cielo, e infine la separazione fu tale che egli non conobbe più i piaceri del Cielo. Si chiuse allora la porta interiore verso il Cielo e si aprì quella esteriore verso il mondo. Quando questo avviene, l’uomo è nella luce per quello che riguarda il mondo, e nelle tenebre per quello che riguarda il Cielo.

   253. Da quel tempo, l’uomo ha parlato raramente con gli angeli del Cielo, qualcuno però ha parlato con gli spiriti che sono nel Cielo. L’uomo tuttavia può elevarsi grazie al Signore, rivolgendosi verso l’amore che opera attraverso il vero in base alla Scrittura.

   254. Mi è stato mostrato in che maniera il Signore ha parlato ai profeti che hanno trasmesso la Scrittura. Egli non ha parlato loro come gli antichi, cioè attraverso l’influsso interiore, ma attraverso l’intermediazione di spiriti che furono inviati a loro, spiriti ai quali il Signore faceva assumere il proprio aspetto e ai quali ispirava le parole che essi dettavano ai profeti: era quindi un dettato, e non influsso. Dato che le parole provenivano direttamente dal Signore, ogni parola era piena di spirito divino e conosceva un senso interiore percepito dagli angeli, e un senso naturale percepito dagli uomini. In questo modo il Signore ha unito attraverso la Scrittura il Cielo e il mondo.Mi è stato mostrato come il Signore colma di divino gli spiriti: uno spirito così colmato dal Signore sa soltanto di essere lui stesso il Signore e sa che quello che pronuncia è il divino. Solo in seguito si rende conto di essere uno spirito e di aver parlato per il Signore e non per se stesso. Gli spiriti che hanno parlato ai profeti, essendosi trovato in questo stato, dicono nella Scrittura che Jehowa ha parlato, e hanno chiamato se stessi Jehowa. Lo si può constatare nei libri profetici e storici della Scrittura.

   255. Per spiergare l’unione degli angeli e degli spiriti con l’uomo, mi è statto permesso di riportare alcuni fatti degni di nota: quando gli spiriti e gli angeli si volgono verso l’uomo, parlano la lingua dell’uomo e non la loro, che non ricordano affatto. Ma dal momento in cui si allontana dall’uomo, ritrovano la loro lingua spirituale e angelica e non ne conoscono altra. Lo stesso è capitato a me: quando quando mi trovavo in società con gli angeli e in uno stato simile a loro, parlavo la loro lingua e non avevo alcun ricordo della mia; ma dal momento in cui ho smesso di essere in loro compagnia, sapevo di nuovo la mia lingua. Gli angeli e gli spiriti si volgono a un uomo possono parlargli da qualunque distanza. Sia da lontano che da vicino essi mi hanno parlato in maniera sonora. Quando essi distolgono la loro attenzione dall’uomo e parlano tra di loro, l’uomo non sente assolutamente niente di quello che dicono, anche se la loro conversazione ha luogo vicinissimo a lui; e questo mi ha mostrato che nel mondo spirituale dipende dalla direzione verso la quale intimamente ci si rivolge.

   256. Non è permesso agli angeli e agli spiriti di parlare a un uomo in base alla propria memoria, ma solo in base alla memoria dell’uomo. Se uno spirito parlasse all’uomo in base alla propria memoria, l’uomo considererebbe i suoi pensieri che il dialogo susciterebbe in lui e che invece appartengono allo spirito; avrebbe come il ricordo di una cosa che l’uomo invece non ha mai sentito o visto. Per esperienza mi è stato concesso di sapere che le cose stanno proprio così. In base a questo, alcuni ne hanno concluso che quei ricordi appartenevano  alle loro vite precedenti o addirittura erani rinati. Infatti avevano avuto come il ricordo di cose che in realtà non avevano mai visto o sentito, in quanto erano stati gli spiriti che, in base alla propria memoria, avevano influito sulle idee e i pensieri di questi uomini.

   257. Esistono anche spiriti detti naturali e corporali, que quando si avvicinano all’uomo non si uniscono al suo pensiero come gli altri spiriti, ma entrano nel suo corpo, si impatroniscono di tutti i suoi sensi, parlano per bocca sua e agiscono attraverso le sue membra, ritenendo che tutto ciò che appartiene all’uomo appartiene a loro. Questi sono spiriti che possiedono l’uomo; essi vengono precipitati all’inferno dal Signore e allontanati, così  che attualmente questi casi di possessione sono piuttosto rari. 


15/01/2017