Il potere degli angeli del Cielo E Il loro linguaggio
Rivelazioni dal mondo divino
Il potere degli angeli del Cielo
E
Il loro linguaggio
Swedn I / C / 228 – 257
Benedite l'Eterno, voi suoi angeli potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola (Salmo 103:20)
228. Coloro che non hanno alcuna conoscenza del mondo spirituale e del suo influsso sul mondo naturale, non possono concepire il fatto che gli angeli abbiano un potere. Pensano che gli angeli siano spirituali e siano talmente puri ed eterei da non poter nemmeno essere visti con gli occhi. Però coloro che esaminano le cause delle cose più profondamente, pensano in maniera diversa; essi sanno che tutto il potere dell’uomo deriva dal suo intelletto e dalla sua volontà, perché senza l’uno e l’altro non può neppure muovere un dito. L’intelletto e la volontà costituiscono l’uomo spirituale, il quale mette in azione il corpo e le membra a suo piacimento: infatti la bocca e la lingua pronunciano quello che egli pensi e il corpo esegue quello che egli vuole. La volontà e l’intelletto dell’uomo sono governati dal Signore per mezzo degli angeli e degli spiriti, e lo stesso avviene di tutte le parti del corpo, perché esse dipendono da quelli. Se volete crederlo, l’uomo non può fare neppure un passo senza l’influsso del Cielo. Questo mi è stato mostrato da numerose esperienze: è stato dato agli angeli di dirigere i miei passi, le mie azioni, la mia lingua e le mie parole, influendo nella mia volontà e nel mio pensiero; e io mi sono reso conto che da solo non potevo far nulla. In seguito mi è stato detto che ogni uomo è diretto in questo modo, e può saperlo in base alla dottrina della Chiesa (La vera Chiesa) e alla Scrittura, in quanto egli prega Dio di inviare i suoi angeli a guidarlo, per dirigere i suoi passi, istruirlo e ispirarlo nei suoi pensieri e nelle sue parole; e quando parla e crede in modo diverso, ciò avviene perché pensa solo, senza la dottrina celeste. Queste cose mi sono state dette affinché si sappia qual è la potenza degli angeli presso l’uomo.
229. Non mi si crederebbe se raccontassi tutto quello che ho visto della grande potenza degli angeli nel mondo spirituale. Là, se qualche cosa va respinta è contraria all’ordine divino, essi la rovesciano e la distruggono soltanto con un atto di volontà e con lo sguardo. Ho visto migliaia di spiriti malvaggi gettati all’inferno dagli angeli. Contro di loro non c’è nulla che resista, né le folle, né artifici di alcun genere, né l’astuzia o la ribellione. Ho visto distruggere montagne invase da moltitudini di spiriti malvagi. Gli angeli vedono tutto e dissipano ogni cosa in un istante. Il Vangelo ci dice che gli angeli hanno potere anche nel mondo naturale, quando questo potere è loro accordato. Si legge infatti che hanno mandato a morte intere armate e che un solo angelo diffuse la la peste e fece morire settantamila uomini. Di questo angelo viene detto anche:
E quando l’angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per distruggerla, il Signore si pentì di quel male e disse all’angelo che distruggeva il popolo: Basta, ritira ora la tua mano!...E Davide vide l’angelo che colpiva il popolo ( Samuele 24: 15 – 17 ); Benedite l'Eterno, voi suoi angeli potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola (Sal. 103:20)
230. Bisogna comunque sapere che gli angeli non hanno assolutamente alcun potere per se stessi, ma ogni potere viene dal Signore, e non hanno potere finché non riconoscono questo questo stato di cose. Se uno di loro crede di aver potere per se stesso, diviene subito così debole da non essere più in grado di opporsi neppure a uno spirito malvagio. Di conseguenza gli angeli non si attribuiscono alcun merito, detestano le lodi e la gloria derivanti da una qualunque azione e attribuiscono ogni lode e gloria al Signore.
231. Nella misura in cui sono i ricettacoli delle divine verità che procedono dal Signore, gli angeli sono potenti. Dato che due angeli non sono mai in un bene ugule, o in un vero uguale o simili poiché nel Cielo come nel mondo c’è una perpetua varietà, ne risulta che non hanno mai il medesimo potere.
233. Dato che ogni potere appartiene al vero che deriva dal bene, ne risulta che il falso che procede dal male non ha alcun potere. Nell’inferno tutti sono nel falso che procede dal male, e non hanno alcun potere contro il vero e il bene. In seguito sarà spiegato qual è il potere tra di loro e qual è il potere degli spiriti malvagi prima di venir gettati nell’inferno.
Il linguaggio degli angeli
234. Gli angeli tra di loro parlano in tutto e per tutto come gli uomini nel mondo e si intrattengono su soggetti diversi: domestici, civili, morali e spirituali. La sola differenza è che essi parlano con maggiore intelligenza degli uomini, perché parlano con più profondità, in base al pensiero. Mi è stato sovente concesso di essere in loro compagnia e di parlare come tra amici e a volte come sconosciuti. E dato che in quei momenti mi trovavo nella loro stessa condizione, avevo la certezza di parlare con uomini della terra.
235. Il linguaggio angelico è fatto di parole come quello umano, e ha caratteristiche sonore in quanto gli angeli hanno una bocca, una lingua e delle orecchie. Hanno anche un’atmosfera nella quale viene articolato il suono della loro lingua, qua questa atmosfera è spirituale e adatta agli angeli che sono spirituali.Gli angeli respirano nella loro atmosfera, e grazie alla respirazione producono delle parole, come uomini nella loro atmosfera.
Gli angeli si riconoscono tra loro dal linguaggio: dal suono, che corrisponde all’affetto, dalle articolazioni del suono o delle parole che corrispondono al mentale. Gli angeli che possiedono una maggiore saggezza, sanno dopo una sola frase qual è l’affetto dominante: gioia o dolore, clemenza o misericordia, sincerità e verità, collera, falsità e furberia, desiderio di onore e di gloria, e così via. Dal linguaggio essi individuano tutta intera la personalità di colui che parla. Mi è stato concesso di sapere questo in base a un gran numero di esperienze: ho sentito gli angeli svelare la vita di un altro sontanto sentendolo parlare. Mi hanno anche detto di saper tutto ciò che si riferisce alla vita di un altro, in base a qualche idea del suo pensiero che rivela il suo amore dominante, il quale a sua volta cela in sé ogni cosa. Mi hanno detto anche che il “libro della vita” dell’uomo è essenzialmente questo.
237. Il linguaggio angelico non ha niente in comune con le lingue umane ad eccezione di alcune parole di cui suono esprime un determinato sentimento. In realtà la somiglianza non consiste nelle parole in se stesse, ma nella loro intonazione. Di questo dirò di più successivamente. La mancanza di somignianza tra la lingua degli angeli e quella degli uomini si rivela anche dal fatto che per gli angeli è impossibile pronunciare anche una sola parola di una lingua umana. Essi infatti possono esprimere soltanto ciò che corrisponde in pieno al loro affetto. Ciò che non corrisponde, risulta per loro ripugnante e non esprimibile. Mi è stato detto che la lingua degli uomini sulla terra era analoga ala lingua degli angeli, perché veniva dal Cielo, e che la lingua degli Ebrei aveva con essa qualche somiglianza.
238. Si può ben capire fino a che punto la lingua degli angeli sia elegante e gradevole considerando che essa corrisponde ai loro affetti che derivano dall’amore, e l’amore del Cielo è l’amore del Signore e l’amore verso il prossimo. Questa lingua penetra non soltanto nelle orecchie, ma anche nella mente di coloro che l’ascoltano. Un angelo una volta parlava a uno spirito che aveva il cuore duro e che fu alla fine talmente commosso dalle sue parole che si sciolse in lacrime dicendo che non poteva resistere, perché era l’amore stesso che parlava. Prima di quel momento non aveva mai pianto.
239. Il linguaggio degli angeli è così pieno di saggezza perché procede dal loro pensiero interiore che è saggezza, così come la loro affezione interiore è amore; il loro amore e la saggezza si congiungono nel loro linguaggio, che è così perfetto che una sola parola può esprimere quello che l’uomo non riesce a esprimere con mille. Inoltre le loro idee formulate dal loro intelletto abbracciano cose che l’uomo non riesce a cogliere e per conseguenza non può esprimere. Per questo le cose che sono state udite e viste in Cielo sono definite ineffabili, e sono tali che nessun orecchio umano ha mai udito e nessun occhio ha mai visto. Io ho avuto modo di rendermene conto per esperienza diretta, infatti, temporaneamente, sono stato trasportato dove vivono gli angeli e mi sono intrattenuto con loro comprendendo ogni cosa. Quando però sono stato trasportato nel mio stato precedente, e per conseguenza nel pensiero naturale proprio dell’uomo, non riuscivo ad esprimere ciò che avevo udito perché un’infinità di cose non aveva alcun rapporto con le idee del pensiero naturale, e non poteva essere espressa che attraverso variazioni della luce del Cielo e non con delle parole umane. Le idee e i pensieri degli angeli, da cui derivano le loro parole, sono modificazioni di luce del Cielo, e i loro affetti da cui risultano i suoni delle parole sono variazioni del calore del Cielo, perché la luce del Cielo è la divina verità o saggezza, e il calore del Cielo è il divino bene o l’amore. Gli angeli ricevono il loro affetto dal divino amore e il loro pensiero dalla divina saggezza.
240. Gli angeli possono esprimere in un minuto ciò che gli uomini non possono esprimere in mezzora, e possono inoltre rappresentare con poche parole ciò che è stato scritto in molte pagine. Di questo ho avuto più volte esperienza diretta. Il linguaggio degli angeli è come un’onda leggera o un’atmosfera che si diffonde da ogni lato. In questa sola onda sono comprese innumerevoli cose che entrano nel pensiero altrui e lo influenzano.
241. Gli angeli del regno celeste del Signore parlano allo stesso modo di quelli del regno spirituale, ma in base a un pensiero più intimo e profondo. Gli angeli celesti, essendo nel bene dell’amore verso il Signore, si esprimono in base alla saggezza; gli angeli spirituali, essendo nel bene della carità verso il prossimo, si esprimono in base all’intelligenza. Di conseguenza il linguaggio degli angeli spirituali è più vibrato e discontinuo. Il linguaggio angelico è più simile alla musica che al linguaggio umano; ed è per questo che l’arte musicale eccelle nello esprimere i più diversi tipi di affetti.
242. Nel linguaggio angelico si riscontra un’indescrivibile armonia, che deriva dal fatto che i pensieri e gli affetti di cui è costituito il linguaggio si diffondono e esprimono secondo la forma del Cielo e in base alle diverse società angeliche.
243. Un linguaggio simile a quello che esiste nel mondo spirituale è connaturato anche all’uomo, nella sua parte intellettuale interiore; l’uomo tuttavia lo ignora perché questo linguaggio non corrisponde presso di lui ad affetti e pensieri analoghi a quelli degli angeli. A causa di tutto ciò tuttavia , quando l’uomo passa all’altra vita, possiede lo stesso linguaggio degli spiriti e degli angeli, e lo parla senza che nessuno glielo insegni. Ne tratteremo più ampiamente in seguito.
244. Il linguaggio del Cielo è lo stesso per tutti, però esistono delle variazioni. Il linguaggio dei saggi è più interiore e più ricolmo di variazioni affettive e di idee; il linguaggio di coloro che sono meno saggi è più esteriore e meno colmo di affetti e idee; quello dei semplici è ancora più esteriore e formato di parole di cui bisogna capire il senso come avviene tra gli uomini che parlano tra di loro. Esiste anche un linguaggio espressivo, tramite i lineamente del volto, e il linguaggio dei gesti.
245. il libuaggio degli spiriti malvaggi e degli spiriti infernali è naturale anche per loro perché proviene dalle affezioni, però queste affezioni sono malvage e fatte di idee impure, che gli angeli aborriscono; di conseguenza il linguaggio dell’inferno è opposto a quello del Cielo. I malvagi non sopportano il linguaggio angelico, e gli angeli non sopportano quello infernale che per loro è come un cattivo odore che disturba le narici. Gli ipocriti fingono fingono di essere angeli di luce hanno un linguaggio simile a quello degli angeli quanto alle parole, ma del tutto diverso quanto agli affetti e alle idee. Quando il loro linguaggio è percepito nel suo significato interiore dagli angeli saggi, fa l’effetto di un digrignare i denti e ispira orrore.
Il linguaggio degli angeli con l’uomo
246. Gli angeli che parlano con l’uomo non usano la loro lingua ma quella dell’uomo; l’angelo infatti, quando parla all’uomo, si rivolge a lui, e a lui si congiunge col pensiero, al punto che entra nella sua memoria e quindi anche nel suo modo di esprimersi. La sua unione con l’uomo avviene secondo un spensiero spirituale, che influisce su quello naturale; essendo questo aderente alla memoria, ne risulta che il linguaggio umano diviene proprio anche degli angeli. Lo stesso avviene di tutte le conoscenze dell’uomo: infatti è piaciuto al Signore che avvenisse questa completa unione quando gli angeli si rivolgono agli uomini.
247. Gli angeli e gli spiriti si uniscono così intimamente agli uomini che sono convinti che tutto ciò che appartiene all’uomo appartiene a loro; questo avviene perché nell’uomo tra il mondo spirituale e il mondo naturale esiste una unione tale che essi costituiscono una cosa sola. Essendo l’uomo separato dal Cielo, il Signore ha provveduto a far sì che presso di lui ci siano angeli e spiriti e che grazie alla loro intermediazione l’uomo sia diretto dal Signore; è questa la ragione di una unione così stretta. Diverso sarebbe stato se l’uomo non si fosse separato dal Cielo, perché allora avrebbe potuto essere governato dall’influsso diretto che procede dal Signore, senza angeli e spiriti uniti a lui. Nei capitoli che trattano del mondo degli spiriti vedrem qual è la differenza tra gli spiriti e angeli.
248. Il linguaggio degli angeli o degli spiriti con l’uomo è sentito in maniera sonora come il linguaggio dell’uomo con l’uomo; però è sentito soltanto dall’uomo e non da coloro che sono presenti, perché prima affluisce sul pensiero dell’uomo e poi, attraverso il cammino interiore, sul suo organo dell’udito. Invece il linguaggio dell’uomo con l’uomo influisce prima nell’aria e per un cammino esterno arriva all’organo dell’udito. Io stesso ho potuto sperimentare che il linguaggio degli angeli e degli spiriti all’orecchio per una vita interiore.
249. Oggi è dato raramente di parlare con gli spiriti, perché è pericoloso: gli spiriti malvagi hanno per l’uomo un odio mortale e desiderano ardentemente perderlo nell’anima e nel corpo. Ma di questo tratteremo più diffusemente in seguito.
250. Soltanto coloro che sono nel vero che procede dal bene possono parlare con gli angeli del Cielo; e in particolare è concesso a coloro che riconoscono il Signore nella sua divina umanità.Possono parlare con gli angeli del Cielo soltanto coloro che sono aperti interiormente dalla divina verità; il che è possible in quanto l’uomo è interiormente fatto a immagine del Cielo ed esteriormente a immagine del mondo. L’uomo interiore è aperto alla divina verità che procede dal Signore.
251. L’influsso del Signore stesso presso l’uomo è nella fronte e in tutto il volto, perché la fronte dell’uomo corrisponde all’amore e il volto corrisponde a tutta la sua interiorità. L’influsso degl angeli spirituali presso l’uomo è nella testa, nella parte compresa tra la fronte e le tempie, dove si colloca il cervello, perché questa regione della testa corrisponde all’intelligenza. L’influsso degli angeli celesti è in quella parte della testa dove è il cervelletto, detto occipite, perché questa regione corrisponde alla saggezza. Il linguaggio degli angeli penetra per queste vie nel pensiero dell’uomo: così che io ho percepito quali erano gli angeli che parlavano.
252. Coloro che parlano con gli angeli del Cielo vedono anche le cose che sono nel Cielo, perché vedono grazie alla luce del Cielo nella quale si trova la loro interiorità; anche gli angeli vedono le cose della terra attraverso gli uomini. Per loro il Cielo è unito al mondo e il mondo al Cielo. I nonstri più lontani antenati ebbero una tale unione con gli angeli del Cielo che i loro tempi furono chiamati Età dell’Oro. Quegli uomini riconoscevano il divino così che il Cielo e il mondo erano una cosa sola e gli uomini e gli angeli si parlavano reciprocamente. Dopo quel tempo però l’uomo si allontanò sempre più dal Cielo e cominciò ad amare se stesso più del Signore e il mondo più del Cielo. Cominciò a sentire che i piaceri derivant dall’amore per se stesso e del mondo erano separati dai piaceri del Cielo, e infine la separazione fu tale che egli non conobbe più i piaceri del Cielo. Si chiuse allora la porta interiore verso il Cielo e si aprì quella esteriore verso il mondo. Quando questo avviene, l’uomo è nella luce per quello che riguarda il mondo, e nelle tenebre per quello che riguarda il Cielo.
253. Da quel tempo, l’uomo ha parlato raramente con gli angeli del Cielo, qualcuno però ha parlato con gli spiriti che sono nel Cielo. L’uomo tuttavia può elevarsi grazie al Signore, rivolgendosi verso l’amore che opera attraverso il vero in base alla Scrittura.
255. Per spiergare l’unione degli angeli e degli spiriti con l’uomo, mi è statto permesso di riportare alcuni fatti degni di nota: quando gli spiriti e gli angeli si volgono verso l’uomo, parlano la lingua dell’uomo e non la loro, che non ricordano affatto. Ma dal momento in cui si allontana dall’uomo, ritrovano la loro lingua spirituale e angelica e non ne conoscono altra. Lo stesso è capitato a me: quando quando mi trovavo in società con gli angeli e in uno stato simile a loro, parlavo la loro lingua e non avevo alcun ricordo della mia; ma dal momento in cui ho smesso di essere in loro compagnia, sapevo di nuovo la mia lingua. Gli angeli e gli spiriti si volgono a un uomo possono parlargli da qualunque distanza. Sia da lontano che da vicino essi mi hanno parlato in maniera sonora. Quando essi distolgono la loro attenzione dall’uomo e parlano tra di loro, l’uomo non sente assolutamente niente di quello che dicono, anche se la loro conversazione ha luogo vicinissimo a lui; e questo mi ha mostrato che nel mondo spirituale dipende dalla direzione verso la quale intimamente ci si rivolge.
256. Non è permesso agli angeli e agli spiriti di parlare a un uomo in base alla propria memoria, ma solo in base alla memoria dell’uomo. Se uno spirito parlasse all’uomo in base alla propria memoria, l’uomo considererebbe i suoi pensieri che il dialogo susciterebbe in lui e che invece appartengono allo spirito; avrebbe come il ricordo di una cosa che l’uomo invece non ha mai sentito o visto. Per esperienza mi è stato concesso di sapere che le cose stanno proprio così. In base a questo, alcuni ne hanno concluso che quei ricordi appartenevano alle loro vite precedenti o addirittura erani rinati. Infatti avevano avuto come il ricordo di cose che in realtà non avevano mai visto o sentito, in quanto erano stati gli spiriti che, in base alla propria memoria, avevano influito sulle idee e i pensieri di questi uomini.
257. Esistono anche spiriti detti naturali e corporali, que quando si avvicinano all’uomo non si uniscono al suo pensiero come gli altri spiriti, ma entrano nel suo corpo, si impatroniscono di tutti i suoi sensi, parlano per bocca sua e agiscono attraverso le sue membra, ritenendo che tutto ciò che appartiene all’uomo appartiene a loro. Questi sono spiriti che possiedono l’uomo; essi vengono precipitati all’inferno dal Signore e allontanati, così che attualmente questi casi di possessione sono piuttosto rari.
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