La posizione speciale della Terra
Nuove rivelazioni divine
La posizione speciale della Terra
8/G.E.G. / 56 – 61
Il Signore riporta un insegnamento dato ad un ad un gruppo di credenti romani durante il Suo ministerio terreno, in Betania. Non riportato nei Vangeli à motivo della troppa lunghezza e la difficoltà di scriverla nelle pergamene.
1. Gesù: Stavamo ancora camminando fra i campi coltivati e gli orti, ormai vicinissimi a Betania, e arrivammo ben presto sopra una piccola altura, dove si trovava il punto di sosta preferito di Lazzaro. Là volevamo riposarci un poco all’aperto, dato che eravamo già stati in piedi per circa tre ore per visitare i terreni di Lazzaro. Allora però, dal gruppo dei romani, uno si avvicinò a Me e domandò: «Signore e Maestro, finora io sono stato solamente ad ascoltare e da parte mia non ho ancora pronunciato una parola, ed ora dico che tutto ciò che da Te, come anche dal Tuo singolare angelo, è stato detto, spiegato, e ciò che abbiamo visto, mi ha dato la più inconfutabile testimonianza della Tua diretta e personale Divinità. Tu però ci spiegasti anche il cielo stellato, e per Tua Bontà e per l’Onnipotenza della Tua santa Volontà ci hai trasportato in un stato tale per cui potevamo osservare gli altri corpi terrestri (corpi celesti) altrettanto chiaramente come ora coi nostri occhi carnali osserviamo i campi di questa Terra, e dovunque trovammo uomini e una quantità di altre creature. Anzi, negli altri corpi terrestri che abbiamo visto, trovammo perfino territori e regioni molto più splendidi, e uomini ed altre creature la cui perfezione
era anche molto maggiore, e la bellezza e grande regolarità degli edifici in cui essi abitavano, superavano quelli di questa Terra in misura indescrivibile.
2. Ora, mentre facevo su questo ogni genere di riflessioni, sorse nel mio cuore la domanda: “Come e per quale ragione Tu, o Signore, hai voluto indossare un corpo carnale di questa umanità, proprio su questa Terra, magra sotto ogni riguardo, dato che a questo scopo sarebbero stati certo a Tua disposizione innumerevoli miriadi dei più splendidi e grandi mondi solari?”. Non potresti o non vorresti darci ancora qualche chiarimento più comprensibile anche per noi romani?»
3. Dissi Io: «O sì, sebbene nello svelare a voi tutti la Creazione materiale, e precisamente nella rappresentazione e chiara spiegazione dell’ordine dei soli in un globo cosmico, e poi dell’intero grande Uomo cosmico, Io vi abbia già fatto notare bene, come e perché Io abbia indossato la corporeità proprio su questa Terra, e anche appunto in questo periodo. Anche se ve lo spiego di nuovo, però, non ne comprenderete tuttavia la piena ragione, e ciò fino a quando non sarete voi stessi rinati nello spirito. Ma ciò nonostante Io posso pur darvene ancora un brevissimo cenno, poiché vedo in anticipo che proprio questo può diventare un punto di contrasto molto significativo e critico fra i futuri sapienti del mondo e teosofi, ed anche lo diventerà. E così ascoltateMi dunque ancora una volta!
4. La vera e propria ragione sta ovviamente solo nella Mia Sapienza e nella Mia Volontà. Che ciascun uomo, come anche ciascun animale a sangue caldo, abbia un cuore da cui dipende la sua vita corporale, questo lo saprete bene tutti quanti, però non conoscete la struttura del cuore. Io invece la conosco benissimo, e quindi so anche che cosa è, nel cuore, ciò che lo rende vivo.
5. Nel cuore si trovano due camerette estremamente piccole, che corrispondono alle due grandi camere del sangue. Ai vostri occhi queste due camerette sarebbero visibili a mala pena come piccolissimi punticini; ma per quanto piccoli siano questi punticini, sono tuttavia interamente e solamente essi, con la loro conformazione, che condizionano in primo luogo la vita del cuore, e con essa la vita di tutto il corpo e di tutte le sue innumerevoli parti ed organi.
6. Solamente la prima cameretta, e perciò quella assolutamente più importante, corrisponde a ciò che è dello spirito e dunque della vera e propria vita, e noi vogliamo chiamarla quella “affermativa” e dunque vera. La seconda, in un certo senso meno importante, sebbene anch’essa necessaria e indispensabile per la vita naturale del corpo, vogliamo chiamarla invece la cameretta corrispondente alla materia, quindi la “negativa”. Quest’ultima di per sé non ha vita, ma è solo un recipiente per accogliere la vita, che esso, ad ogni rinnovato battito cardiaco, accoglie d i nuovo dalla cameretta affermativa, e poi distribuisce a tutto il corpo attraverso il sangue.
7. Da questa immagine facilmente comprensibile, voi potete già desumere com’è e come deve essere costituito il cuore nel suo fondamento vitale, affinché procuri la vita a tutto il corpo. Che poi il cuore abbia e debba avere ancora una conformazione organico-meccanica molto versatile ed estremamente ingegnosa e sommamente saggia, per l’ulteriore trasmissione della vita che in esso si è sviluppata, lo si capisce da sé anche senza altra spiegazione. Infatti, dove c’è qualcosa che deve essere trasportato, là devono anche esistere ed esserci, a tale scopo, delle vie ben tracciate e dei mezzi per il trasporto. Noi però, per chiarire la nostra questione, abbiamo solo bisogno principalmente delle due camerette, e di esse propriamente solo di quella affermativa».
La corrispondenza fra il microcosmo e il macrocosmo.
e
Le ragioni dell’Incarnazione del Signore su questa Terra.
1. (Continua il Signore:) «Vedete, così come in piccolo ciascun uomo è strutturato al fine della sua breve vita corporale di prova, così è strutturato, in modo corrispondente, anche l’intero grande Uomo cosmico in amplissimi tracciati!
2. Pensate che proprio questo globo cosmico - in cui si trova questa Terra con la luna, il sole e tutti gli innumerevoli molti altri soli e corpi terrestri (corpi celesti) – appartiene alla struttura del cuore nel grande Uomo cosmico, e che proprio questo sole con i suoi pianeti che gli orbitano attorno, rappresenta la cameretta vitale affermativa. E in questa cameretta vitale proprio questa Terra comporta e costituisce, in modo corrispondente, il vero e proprio materiale spirituale fondamentale della vita. Di questo un sapiente del mondo certo non scorgerà mai il come e il perché. Io invece, quale Creatore dell’Infinità da Me Stesso, lo so, e quindi posso anche dirvi come sta la cosa.
3. Io però sono, dall’eternità, il Fondamento di ogni vita e di ogni esistenza, e sono perciò anche la Camera vitale affermativa originaria, nell’eterno Cuore vitale dell’Infinità.
4. Se dunque Io, secondo il Mio Amore, la Mia Sapienza e il Mio Ordine, ho deciso in Me Stesso di rivestirMi dell’umano-corporale, certamente secondo il Mio eterno Ordine potevo realizzarlo anche soltanto in quel punto che, sebbene da Me creato, corrisponde pienamente, nel grande Uomo cosmico, alla Mia Entità Originaria.
5. Con ciò non è detto tuttavia che proprio questa Terra su cui noi siamo ora, dovesse rappresentare il vero e proprio principale Punto affermativo. Avrebbe 12 corpi celsti. [potuto esserlo anche un’altra Terra appartenente a questo sole, ed era effettivamente un’altra ad esservi destinata, ma i suoi abitanti si sono comportati in modo molto più indegno che non ora gli abitanti di questa Terra, e così quella Terra fu rigettata e devastata insieme ai suoi abitanti.
6. Ma poiché questa Terra, dai tempi di Adamo, è stata scelta allo scopo [di rappresentare il principale Punto affermativo], e sul suo suolo Io ho assunto ora l’umano-corporale, così essa lo resterà anche fino alla fine dei tempi degli spiriti giudicati in tutta la materia, e voi resterete però anche i propagatori della Vita fondamentale originaria in tutta l’Infinità e l’Eternità, nello Spirito che proviene da Me, e proprio per questo sarete i Miei veri figli.
7. Vedete, ora è stato esposto davanti a voi, molto brevemente e nel modo più chiaro possibile, il perché Io solamente su questa Terra, e su nessun’altra per quanto grande e perfetta, ho potuto indossare l’umano-corporale, per puro Amore a quelli che ora sono i Miei figli!
8. Accanto però a questa ragione principale, ci sono ancora altre ragioni che possono essere addotte e che hanno contribuito a determinare la Mia Volontà secondo l’eterno Ordine. Solo che queste ragioni collaterali non sono che necessarie conseguenze della vera e propria ragione principale, e perciò non c’è bisogno di presentarle in modo troppo particolareggiato.
9. Una di queste ragioni è l’umiliarsi ed abbassarsi completamente, senza di che uno spirito superiore non può neppure rivestirsi della carne della prova di vita, né passare poi di nuovo nella vita pienamente libera e autonoma, oppure retrocedere; e ciò è rappresentato anche da questa Terra.
10. La cameretta vitale affermativa nel cuore è, per quanto riguarda le parti del corpo, sicuramente anche la particella meno appariscente di tutto il corpo, è buia e non viene mai illuminata dai raggi del sole. E perfino dagli uomini, ai quali tuttavia procura e dà la vita, essa non viene affatto riconosciuta e stimata. Infatti, qualora se ne parlasse ai sapienti del mondo, essi alzerebbero le spalle e direbbero “Com’è possibile che la possente vita generale di un uomo dipenda solo da un piccolo punticino appena visibile?!”. Da questo però risulta senz’altro chiaro che perfino i più grandi sapienti del mondo non conoscono neppure da lontano il loro proprio fondamento vitale, figuriamoci poi un qualsiasi uomo comune.
11. Eppure ciascun uomo che voglia veramente conoscere se stesso e Dio, deve entrare in questa sua cameretta vitale del cuore, del tutto priva di appariscenza, per la via della estrema umiltà e docilità, e restituire di nuovo spiritualmente la vita da essa ricevuta! Se un uomo fa questo, egli ingrandisce la cameretta vitale e la illumina da parte a parte. Ma quando ciò è accaduto, allora l’intero cuore, e a partire dal cuore l’intero uomo, viene illuminato, e riconosce se stesso, e con ciò anche Dio, poiché solamente allora può scorgere e vedere come la vita, [proveniente] da Dio, affluisce in questa cameretta, qui si raccoglie e si perfeziona in una vita libera, autonoma.
12. In questa cameretta abita dunque il vero e proprio spirito proveniente da Do, e quando l’anima dell’uomo entra in questa cameretta mediante la retta umiltà e docilità, così come mediante l’amore dell’uomo retto, per l’eterno increato Amore di Dio, così facendo l’anima si unisce con l’eterno spirito proveniente da Dio, e questo spirito si unisce con l’anima creata, e ciò è poi appunto la rinascita dell’anima nello spirito [proveniente] da Dio.
13. Ma così come un uomo retto deve fare questo per entrare, dentro di sé, alla piena gloria della vita, così ho fatto ora anche Io Stesso nel grande Uomo cosmico, per essere a voi tutti un vero Modello e un vero Indicatore della via. E sono venuto su questa Terra perché essa, appunto secondo il Mio eterno Ordine come ho già mostrato, corrisponde alla cameretta affermativa del cuore. [L’ho fatto] per entrare così nella Mia propria massima Gloria, e con ciò anche nella vostra massima gloria, in ogni potere in Cielo e su tutte le Terre.
14. Io ero bensì, in Me Stesso, in ogni Potenza e Gloria fin dall’eternità, ma per nessun essere creato Io ero tuttavia un Dio visibile e comprensibile, neppure per un perfettissimo angelo. Se volevo renderMi in certo qual modo visibile a qualcuno, come ad Abramo, Isacco e Giacobbe, ciò accadeva con questo mezzo: Io colmavo particolarmente un angelo con lo Spirito della Mia Volontà, così che poi in certi momenti egli rappresentava la Mia Personalità. Ma d’ora in poi Io sono diventato per tutti gli uomini ed angeli un Dio visibile, e ho fondato per loro una vita perfettissima, eterna e autonomamente liberissima e perciò verissima, e appunto in questo consiste anche la Mia propria maggior Glorificazione, e così dunque anche la vostra.
15. Infatti, in che modo perfino gli angeli più perfetti ed anche gli uomini più pii di questa e di tutte le altre Terre, potevano glorificare veramente, con un vero e vivo amore per Lui, il Dio mai visto e perciò anche mai perfettamente compreso? Qui infatti valeva sempre il detto: “Nessuno può vedere Dio e nello stesso tempo conservare la vita, poiché la pura Divinità in Sé è un eterno Fuoco consumatore!”. Questo Fuoco ora in Me è coperto e mitigato da questo Mio Corpo, ed ora non vale più il detto: “Nessuno può vedere Dio e vivere!”, bensì: “Da questo momento ciascun angelo e ciascun uomo potranno vedere Dio e vivere; e chi non vedrà Dio, avrà una vita molto misera e giudicata!”.
16. Quanto ora vi ho detto e mostrato, è anche perciò sicuramente una ragione principale collaterale, per la quale proprio soltanto su questa Terra Io ho assunto l’umano-carnale.
17. Ma come ora, da questa esposizione, avete certo dovuto desumere chiaramente perché Io ho potuto assumere l’umano-carnale [solo] su questa Terra e su nessun’altra, così potrete desumere e scorgere altrettanto chiaramente anche altre cose [che ora
seguiranno].
18. Infatti, così come voi ora avete visto che quella certa cameretta vitale del cuore, affermativa, del tutto priva di appariscenza, quale vero e proprio principio fondamentale della vita dell’uomo, è anche la sola atta alla più chiara e più vera intelligenza, e perciò è già in sé la luce, la verità e la vita, così pure stanno anche le cose per gli uomini di questa Terra. Essi pure, in confronto agli uomini delle altre Terre sono, originariamente, estremamente privi di appariscenza, nascosti, bui, piccoli, deboli e impotenti, e sono anche come sconosciuti agli spiriti degli altri mondi, e alla fine non conoscono neppure se stessi. Ma proprio nella loro recondita, interiore profondità vitale essi sono, per opera Mia, il punto vitale fondamentale dell’intero grande Uomo cosmico, e perciò possono sviluppare da loro stessi anche capacità vitali supreme, tali che negli uomini di altre Terre compaiono solo in grado estremamente unilaterale e subordinato.
19. Grazie a tali supreme capacità degli uomini di questa Terra, simili a quelle ivine, di cui fanno parte in modo particolare anche un linguaggio esterno ed interiore ben articolato, l’arte di scrivere e calcolare, e molte altre cose ancora, essi sono poi anche i soli uomini adatti a sentire la Parola rivelata dalla Bocca di Dio, una prima volta nel senso letterale esteriore o nel senso figurato, e da questo poi anche in quello vero spirituale, e infine anche nel profondissimo senso vitale celeste.
20. Questa capacità, però, è qualcosa di inestimabilmente grande ed eccelso, altrettanto come la capacità di vita e di intelligenza della cameretta vitale affermativa del cuore è, di tutto l’uomo, in assoluto la parte inestimabilmente più perfetta e più nobile. E perciò Io di nuovo vi dico che non potevo venire che da voi, su questa Terra, e da nessun altro su nessun’altra Terra.
21. Vedete, questa è dunque di nuovo una ragione per cui Io, appunto, solo su questa Terra ho potuto assumere l’umano-carnale! E in ciò consistono già le ragioni principali del Mio divenire Uomo su questa Terra.
22. Ed ora rifletteteci un po’, ed esprimetevi su come ora l’avete capito!».
La spiegazione del Signore ben compresa dal romano
1. Disse il romano: «Certo, certo, in seguito a questa Tua presente spiegazione o Signore e Maestro, non può essere altrimenti di come Tu ce l’hai esposta. In quanto a comprendere ciò, siamo ancora lontani dall’aver raggiunto la sufficienza, però noi crediamo, senza dubitarne minimamente, a quello che Tu, quale l’eterna Verità e Sapienza stessa, ci hai mostrato, così come esso è e deve essere. Infatti Tu, quale Creatore di tutte le cose, devi sapere nel modo migliore come ed in quale ordine le Tue opere sono state create, e qual è lo scopo dell’una, e quale dell’altra. Noi perciò dobbiamo apprendere da Te, svelate, tali condizioni del Tuo Ordine eterno, mai rese note finora a noi uomini, e crediamo a tutto quello che Tu ci dici, anche se noi, con la nostra intelligenza, e meno ancora con i nostri sensi, non possiamo penetrare nella piena profondità della Tua Verità. Noi Ti ringraziamo per questa immensa rivelazione.
2. Con quanto noi ora abbiamo appreso da Te, Tu hai messo anche nelle nostre mani un’arma con la quale noi possiamo mettere a terra, ed al più presto, tutti i sapienti del mondo ed i vecchi teosofi, poiché questa è una dimostrazione di cui non ce n’è una seconda, attinta alla più interiore fonte vitale più intima di ciascun uomo, la quale deve stare nella più vera relazione di corrispondenza con tutta l’infinita Grandezza della Tua Creazione, perché l’uomo ora, quale un essere pienamente simile a Te, rappresenta la più perfetta chiave di volta di tutte le Tue Opere, ed è perciò, in minime proporzioni, quello che è l’intera Creazione infinitamente grande.
3. Ma che la via che porta alla vera vita, libera e autonoma, sia molto stretta e angusta, ciò risulta in modo chiaro, come da sé, dalla Tua rivelazione meravigliosamente grande, però si scorge pure che così deve essere, e che è impossibile che sia diversamente.
4. Chi vuole trovare se stesso, e con ciò anche Te, veramente e in maniera vivente, deve penetrare in sé attraverso la strettissima porticina, altrimenti egli rimane fuori dalla cameretta della vita del suo cuore. Soltanto l’amore per Te e per il prossimo allarga la porticina altrimenti stretta; la vera umiltà rende piccola l’anima che altrimenti si considera tanto grande, e la giusta mansuetudine la fa flessibile, e soltanto un’anima così preparata può penetrare attraverso la stretta porticina nella cameretta della vita del suo spirito divino, e diventare là una cosa con lui, e con ciò anche nascere nuovamente o rinascere in lui. Questo io l’ho tratto dalla Tua grande rivelazione, quale qualcosa di inevitabilmente necessario da mettere in pratica per la nostra vita di prova su questa Terra, e sono giunto anche a scorgere qual è la vera e giusta ragione per cui Tu ci hai messo a cuore, dandovi tanta importanza, prima di tutto l’amore per Dio e per il prossimo, e l’umiltà e la mansuetudine!
5. Dato però che ora conosciamo la ragione, nonché come e che cosa noi possiamo raggiungere infallibilmente su questa via, anche l’operare ci sarà facile, e noi lo faremo con la massima diligenza e il massimo impegno possibile.
6. Infatti se noi, nella nostra grande povertà di vita, sappiamo dove è nascosto il grande e ricchissimo tesoro, ed abbiamo anche i mezzi e gli strumenti per accaparrarcelo, dovremmo essere proprio dei veri pazzi se, invece di occuparci di ritrovarlo con certezza e di appropriarcene, stessimo pigramente con le mani in ma e, similmente agli uomini del mondo spiritualmente ciechi, ci azzuffassimo per la conquista del fango perituro della materia giudicata del mondo, il quale oggi sembra ancora essere qualcosa, mentre domani viene spazzato via dai venti e dagli uragani, come pula senza alcun valore!
7. Sia grazie a Te, o Signore e Maestro, che ci hai svelato così chiaramente la ragione delle profondissime cose della Tua Creazione!
8. Però ora, Signore e Maestro dall’eternità, io avrei ancora una piccola domanda in serbo! Io so molto bene che Tu già un’eternità prima hai saputo nel modo più chiaro quello che io vorrei chiederTi ora, tuttavia io Te lo chiedo apertamente, anzitutto perché Tu vuoi che così si faccia, e poi per tutti gli altri che sono qui presenti, affinché sappiano quale sarà l’argomento che verrà trattato.
9. Ecco dunque la domanda: “Gli abitanti delle altre Terre hanno qualche nozione e conoscenza di Te?”. Oppure un’altra domanda potrebbe essere: “Se le hanno, come le hanno ottenute?”. E infine: “Gli uomini delle altre Terre e mondi sono veramente uomini, oppure sono interiormente ancora degli animali, somiglianti nella forma a noi uomini della Terra, che vengono guidati da un certo istinto saggio, posto in essi da Te, qualcosa di simile a quanto da noi osservato già qui nel modo di comportarsi di certi animali, cosicché noi eravamo quasi indotti ad attribuire loro un certo grado d’intelligenza, di ragione e capacità di giudizio?”.
10. Ora, o Signore e Maestro, dacci una piccola luce anche su ciò, e noi siamo già completamente provvisti per le nostre anime».
Il rapporto della nostra Terra con altri mondi
1. Dissi Io: «Tu hai compreso benissimo le parole con le quali Io avevo risposto alla tua prima domanda, e hai saputo applicare la rivelazione che vi ho fatto in un modo così calzante e vero alla vostra vita che nemmeno Io Stesso avrei mai potuto trovarne uno di più chiaro. Dunque, se qualcuno, secondo il tuo discorso, entrerà in sé attraverso l’angusta porticina, egli diventerà veramente un rinato nello spirito alla vita eterna. Ma dato che tu hai afferrato tanto chiaramente e bene proprio la rivelazione da Me fattavi, è quasi il caso di meravigliarsi che tu non abbia scorto e trovato completamente anche la completa risposta alla tua seconda domanda.
2. Vedi, considerato che gli uomini di questa Terra, se paragonati all’infinitamente grande Uomo cosmico, sono ciò che la loro cameretta affermativa del cuore è rispetto alla loro intera mole corporea, la quale non soltanto vive ma è pure attiva secondo le norme dell’intelligenza, della volontà e talvolta anche dell’istinto, allora si può rispondere molto facilmente e apertamente alla tua seconda domanda»
3. Disse il romano: «Certo, certo, Signore e Maestro, ora la cosa mi si presenta quasi da sola nel modo da Te esposto! Mi sembra come se io l’idea l’avessi già, ma in realtà io non l’ho ancora! Abbi perciò Tu la bontà e la grazia per me e per noi tutti, e guidaci sulla retta via!»
4. Dissi Io: «E va bene, voglio farlo! Vedi e ascolta!
5. Il fondamento della vita principale, tanto per il corpo che per l’anima, si trova nella nota cameretta affermativa del cuore. Quando questa è attiva, vive fuori da essa tutto l’infinito numero di parti del tuo essere, come se esse stesse fossero tante camerette operatrici e portatrici di vita. Le tue membra, con un giusto uso ed esercizio, possono giungere veramente ad una forza sorprendente e ad una ingegnosa destrezza in moltissime cose. Però, alla fine, chi devono ringraziare per tutte queste loro facoltà, possibilità e abilità? Ebbene, soltanto quella certa cameretta del cuore! Infatti se essa non ci fosse, tutte le membra sarebbero altrettanto morte e immote come quelle di un idolo di bronzo!
6. Infatti, da chi hanno imparato le membra di un artista tali capacità? E poi c’è da chiedersi anche: “Come ha fatto ogni membro ad imparare tali capacità in base alla sua particolare struttura e in base alla funzione che svolge secondo lo scopo a cui è destinato?”. Vedi, tutto soltanto dalla cameretta del cuore, e tutto ciò per gradi!
7. I primi movimenti della vita rendono, di gradino in gradino, attivo l’intero cuore; da lì l’attività passa, per mezzo del sangue, nei polmoni, nel fegato e nella milza, e da lì nelle altre viscere, nel capo e in tutte le altre parti.
8. Messo in ordine il capo e formato il cervello, allora nell’uomo è la volta del pensare, del giudicare, del dedurre, del capire e dell’afferrare, e poi proprio da qui il giusto e saggio esercizio delle membra più esteriori, le quali poi riescono a compiere qualunque lavoro ingegnosamente e saggiamente, come se esse fossero giunte da sé ad una propria vita, libera e autonoma.
9. Ma Io ti dico ancora qualcosa su ciò: “Quando un uomo è rinato nello spirito, egli può anche pensare in tutte le sue parti animiche e corporali e, per sé, parlare in maniera comprensibile, ed è allora in tutto il suo essere, similmente a Me, spirito, vita, forza e pensiero, e quindi una Parola interamente vivente. Da dove è derivato all’uomo tutto ciò? Ecco, già di nuovo tutto proviene soltanto dalla sua cameretta affermativa del cuore!
10. Perciò, come l’uomo riceve tutti gli insegnamenti e tutto il suo perfezionamento soltanto tramite la cameretta del cuore, nello stesso modo gli uomini degli altri mondi ricevono il perfezionamento loro destinato soltanto dalla cameretta del cuore del grande Uomo cosmico - la quale naturalmente è straordinariamente grande - e lo ricevono in rapporto alla forma e alla capacità della cameretta del loro cuore.
11. Come questo avviene, tu non lo puoi certamente ancora comprendere. Quando però tu sarai completamente rinato nello spirito, allora tu potrai liberamente comprendere e bene afferrare il come ed il perché. Ed ora hai già un barlume di come gli uomini degli altri mondi giungano a riconoscerMi e diventino poi anche saggi e beati?».
Il significato della nostra Terra. Sulla rinascita dell’Uomo cosmico.
1. Disse il Romano: «O Signore e Maestro, ora con questa Tua seconda delucidazione
di questa cosa assolutamente importante per me, e sicuramente anche per chiunque altro, sono anche stato trasportato su un intero sole pieno della più intensa luce! Noi su questa Terra, essendo con Te nel più prossimo e intimo legame vitale di amore e di sapienza, e proprio in considerazione della Tua grandissima vicinanza, siamo necessariamente, per l’intero Uomo cosmico infinitamente grande, quello che nel nostro cuore è la cameretta vitale affermativa. Gli altri mondi con i loro uomini, i globi cosmici con i loro sistemi solari e soli centrali, si rapportano con noi come le altre nostre parti del corpo e dell’anima rispetto alla cameretta vitale del cuore.
2. Tu sei qui fra noi questa volta nella Tua più perfetta e più intensa Personalità divina, e dunque sicuramente da nessun altro luogo domini l’intera Infinità se non proprio da qui, dove sei presente in modo totale e pieno. E noi uomini di questa Terra, e in primissimo luogo ora di questo posto, nel nostro grande amore per Te siamo sicuramente anche il tuo ambiente più vicino, e mediante l’accettazione della Tua Dottrina, del Tuo divino Amore e della Tua divina Sapienza, siamo l’ambiente più vivo e, mediante la Tua Volontà, il più potente e il più attivo.
3. Se dunque è così, ed è impossibile e impensabile che sia altrimenti, allora ne consegue che a partire da noi, mediante la Tua Volontà, ogni formazione [spirituale] deve traboccare, in una maniera ovviamente per noi sconosciuta, anche in tutti gli innumerevoli altri mondi e nei loro abitanti, nello stesso modo in cui anche la vita fondamentale e qualsiasi altra formazione [spirituale] traboccano in tutto l’uomo dalla piccolissima cameretta del cuore, e questo avviene in una maniera che sicuramente, fino alla piena rinascita, è anch’essa sconosciuta alla vita fondamentale che si trova nella cameretta!
4. Che la cosa stia sicurissimamente così, ora è fuor di dubbio. Per il momento non ci importa poi molto del “come” questo avvenga, essendo noi spiritualmente dei figli ancora troppo piccini del Tuo Amore e della Tua Grazia. Infatti Tu, a Cui di sicuro il grande “Come” è fin troppo chiaramente noto dall’eternità, sei comunque in mezzo a noi e rimarrai in Spirito, specialmente accanto a noi, non solo sino alla fine dei tempi, ma, a mio parere, già direttamente in eterno! Se però Tu continui a rimanere eternamente accanto a noi e in mezzo a noi, il rapporto di stato e di formazione [spirituale] nell’intera Infinità non può certamente anche mai cambiare, perché il nostro attuale rapporto, cioè tra Te e noi, non può anch’esso mai cambiare.
5. Infatti la cameretta vitale del cuore non sarà mai spostata, magari negli occhi, negli orecchi, nel naso, oppure nello stomaco, nei reni, nella milza, o nelle mani e nei piedi o perfino nelle loro estremità, sebbene ciascuna di queste parti, grande o piccola, avrà sicuramente anche un proprio organo vitale principale, predisposto in modo del tutto specifico. Senza di esso infatti nessuna parte del corpo potrebbe raccogliere ed assumere la vita dalla vita fondamentale della cameretta del cuore, né utilizzarla attivamente per il suo specifico scopo.
6. Infatti l’occhio utilizza la vita, che affluisce nell’uomo dal cuore, sicuramente in modo del tutto diverso che non l’orecchio, e così ogni parte dell’uomo la utilizza in modo diverso per il proprio scopo, e tuttavia alla fine l’infinita quantità è un completo, unico tutto, e corrisponde pienamente alla vita fondamentale originaria nel cuore, e là si ritrova come nella sua patria originaria. E quando vi si è ritrovata, questo ritrovarsi è appunto ciò che Tu, o Signore, hai chiamato così appropriatamente la rinascita nello spirito.
7. Ed ora mi attraversa, come un lampo, un pensiero proprio infinitamente grande, così chiaro e luminoso come brilla il sole lassù! Accanto alla rinascita di un uomo su questa Terra, rinascita di cui ora noi sappiamo già in modo chiaro come il sole in che cosa consiste, e che sicurissimamente anche raggiungeremo, traspare anche un’altra, infinitamente grande rinascita nello spirito, e precisamente quella dell’intero grande Uomo cosmico!
8. Da me stesso non sarei sicuramente mai arrivato, in questa vita, a questa conclusione se Tu, o Signore, non me ne avessi dato un chiarissimo cenno. Ma questo cenno Tu me lo hai dato solo come una piccola scintilla, e vedi, essa ora si è trasformata in me in un sole splendente!
9. Vedi, Tu dicesti, con la Tua infinita Chiarezza, che in un uomo pienamente rinato nello spirito la sua vita fondamentale pervade a tal punto tutte le sue parti infinitamente numerose, che poi nell’intero uomo si costituisce un’unica vita originaria e fondamentale, e poi l’uomo anche in tutte le sue parti può pensare, giudicare, concludere e parlare di per sé in modo ben comprensibile, per cui allora l’intero uomo diventa una Parola vivente, simile a Te.
10. Ma come per un uomo che si trovi pienamente nello spirito della sua vita fondamentale, e da esso sia interamente compenetrato, tutto diventa una chiarissima e vivissima Parola, lo stesso infine deve essere certamente anche il caso per l’intero grande Uomo cosmico. Esso, per mezzo Tuo, sarà da noi compenetrato in tutte le sue parti, per quanto infinitamente numerose, e la nostra vita e luce agirà e brillerà in tutta l’infinita grandezza dell’Uomo cosmico primordiale, e così l’intero grande Uomo cosmico diventerà anch’esso con noi e Te, o Signore, solo un’unica grande e vivente Parola.
11. E così ora mi sembra come se adesso capissi anch’io già qualcosa del grande “Come”. Infatti può andare solo così e non diversamente, secondo il Tuo eterno Ordine, e cioè che a partire da noi uomini di questa Terra, alla fine, anche tutto il grande Uomo cosmico venga compenetrato in tutte le sue parti con la nostra conoscenza e formazione [spirituale], e diventi vivo come noi.
12. E adesso aggiungo ancora qualcosa come verità accennata dalla Tua bocca. Infatti, per Tua grazia, io fin dall’infanzia ho avuto una memoria estremamente acuta e forte, e fino adesso ancora intatta, e perciò mi sono anche impresso molto bene ogni Parolina che Tu hai detto.
13. Vedi, sul monte, Tu ci avevi raccontato una certa storia sul ritorno da suo padre di un certo figlio perduto, per renderci ben evidente la grandezza della Tua divina paterna Misericordia. Ma io già allora davo, delle Tue parole, una valutazione del tutto diversa rispetto forse a parecchi altri di quella cerchia di persone, buone sì, ma d’altro canto forse un po’ limitate quanto ai punti di vista e al modo di comprendere. E tanto più facilmente mi veniva quel pensiero, in quanto Tu Stesso ci desti a tal proposito dei cenni molto significativi.
14. Questo figlio in certo qual modo perduto, e poi ritornato di nuovo al Padre, mi sembra significare anzitutto, in piccolo, certamente solo quel tipo di rinascita di un uomo di questa Terra, che ora ci è già nota. Ma contemporaneamente, in misura molto maggiore, esso mi sembra significare anche quella futura e totale rinascita dell’intero grande Uomo cosmico. Infatti, Signore, le Tue parole non sono parole di uomo, ma parole di Dio, e queste non valgono solo per noi, ma attraverso noi anche per l’intera Infinità, sia nel senso naturale che spirituale. Infatti l’intera Creazione, fin dall’eternità, non è che Tuo Pensiero, Tua Parola e Tua Volontà.
15. Signore e Maestro, pur nella mia debolezza umana e pagana ancora molto grande, non ho forse compreso in modo almeno approssimativamente giusto l’insegnamento che mi hai impartito?
Il compito principale dell’uomo: cercare il Regno di Dio in sé.
La Beatitudine di Dio: donare gioia ai Suoi figli.
1. Dissi Io: «Amico e fratello Marco, figlio di Aurelia, una delle patrizie più caste e più ben allevate, tu non hai compreso l’insegnamento che Io ti ho dato soltanto approssimativamente nel giusto senso, ma tu hai colpito nel segno; ed Io ti dico ancora una volta: “La Luce verrà tolta agli Ebrei e data ai pagani, molto più saggi! Infatti la lunga notte dei pagani si è tramutata nel giorno, mentre il giorno degli Ebrei si sprofonda nella notte più densa!”.
2. PortateMi qui quelli dell’intera Gerusalemme e di tutto il Paese degli Ebrei, e fra loro non si troverà neppure uno che si possa, in quanto a vera sapienza, paragonare a questo Mio Marco! 3. In verità Io vi dico che tu ora, con il tuo giusto intendimento, hai procurato al Mio Cuore una grande gioia, poiché le Mie Parole sono diventate viventi nel tuo cuore! Perciò tu ed i tuoi compagni raggiungerete in voi, in brevissimo tempo, la piena rinascita nel Mio spirito.
4. Tu, Marco, ti trovi già ora all’ingresso della stretta porticina della tua cameretta della vita fondamentale, poiché, se questo non fosse il caso, non avresti afferrato le Mie parole in una tale profondità di luce, come appunto tu le hai afferrate. Infatti tali cose non può darle all’uomo la sua carne, ma soltanto il Mio spirito in lui, già destato per la sua anima.
5. Da ciò, però, voi tutti potete scorgere e riconoscere in quale profondità di Verità nel sentire dell’animo si troveranno coloro che potranno gioire per il raggiungimento della piena rinascita della loro anima nel Mio Spirito. Io vi dico ora qui, ancora una volta, quello che vi ho già detto tanto spesso, e cioè che occhio d’uomo non ha mai visto, né orecchio d’uomo mai udito, e nessun senso umano ha mai percepito quale infinita beatitudine, mai esprimibile con una bocca di carne, Dio ha preparato per coloro che Lo amano veramente, vale a dire nella operosità!
6. Certamente, Io in Me Stesso inevitabilmente ho, fin dall’eternità, la somma Beatitudine, con il massimo e pieno diletto, poiché il Mio Amore, la Mia Sapienza e la Mia infinita Potenza offrono in Me Stesso, eternamente, l’indicibile, beatissimo e pieno diletto della Mia Vita divinamente perfettissima, ed Io, quale Padre vostro, dico a voi: “Quello che Io ho, dovete averlo pure voi quali Miei amatissimi figli!”. Infatti, dov’è mai sulla Terra un padre che non dividerebbe con i suoi figli, che egli ama più di se stesso, tutte le sue gioie, e che alla fine non trovasse egli stesso la sua massima gioia quando ha raccolto intorno a sé i suoi cari figli?
7. Ritenete forse che il Padre nel Cielo avrà meno gioia dai Suoi figli che Lo amano sopra ogni cosa? Ma niente affatto, anzi una gioia ancora infinitamente maggiore! Ed è perciò che Egli preparerà loro delle gioie infinitamente più grandi di quelle che sono possibili ad un padre terreno, per quanto sia di buonissimo cuore verso i suoi figli, poiché il Padre vostro nel Cielo possiede in verità a questo scopo una quantità infinita e meravigliosamente variabile di mezzi per l’eternità.
8. Perciò fate volentieri e con tutto l’impegno quello che Io non vi ho dato come comando, ma, quale Padre, vi ho soltanto consigliato, e così in voi stessi vi accorgerete presto qual è la ricompensa che vi aspetta!
9. Ditevi ora a voi stessi, meditando molto bene però su quanto vi dirò: “Non sarebbe un vero pazzo un mercante che sapesse di poter comperare ad un prezzo conveniente, anche se non avesse abbastanza denaro, una delle perle più grandi di valore certamente inestimabile, se non vendesse senza indugio i suoi beni, di minor valore, per comperare al loro posto la preziosissima perla? Non è infatti questa inestimabile perla di molto maggior valore, agli occhi del mondo, di tutti i beni che egli possedeva prima?”.
10. Vedete, così stanno le cose anche con il valore della rinascita dell’anima umana nel suo spirito della vita originaria che da Me proviene! Non è questa rinascita meritevole del fatto che un uomo retto rinunci a tutti i tesori del mondo e, con tutte le sue forze, cerchi unicamente di venire in possesso della massima perla della vita, cioè della rinascita dell’anima nello spirito della vita originaria? Ma non è meglio provvedere alla vita eterna dell’anima, anziché preoccuparsi per tutti i tesori passeggeri del mondo, che passano e imputridiscono, e non ritornare quasi mai totalmente alla chiara vita eterna delle loro anime?
11. È ben vero che l’anima, durante la vita su questa Terra, si appropria di ciò che nella sua carne le è analogo e lo tramuta nella sua natura e che, dopo il completo abbandono del corpo, e precisamente dall’etere della decomposizione, si appropria pure man mano di quello che le è corrispondente per il suo rivestimento; tuttavia questo non è un tesoro vitale di un’anima, ma soltanto una proprietà di vita appartenente ad ogni anima, fondata sul Mio Ordine, che non può essere mai calcolata a suo merito, poiché è una cosa che dipende esclusivamente dalla Mia cura.
12. Però, in aggiunta a ciò, bisogna considerare come qualcosa di sicuro e vero che in un’anima pura, vissuta secondo la Mia Volontà, trapasserà in lei molto di più del suo corpo terreno che non in un’anima impura e peccatrice, poiché, se un corpo casto era già un ornamento dell’anima, quanto più ancora esso lo sarà in uno stato spirituale trasfigurato.
13. Neppure questo, però, rappresenta un vero e proprio merito della vita dell’anima, ma è una disposizione remunerativa per l’anima da parte Mia, e in tal caso sarebbe perfino una pazzia da parte di un’anima se essa dovesse prendersi cura, anche per un solo momento, di questo tesoro terreno, rimastole anche nell’Aldilà e che tuttavia appartiene al suo io. Questa cura sarebbe da paragonarsi a quella di certi genitori molto stolti, i quali si preoccupano innanzitutto se i loro figli avranno un aspetto molto bello e grazioso e di come possono fare per realizzare questo vano e folle desiderio, senza pensare che la crescita e l’aspetto dipendono esclusivamente dalla Volontà di Dio e che nessun uomo può apportarvi alcun cambiamento!
14. Dunque, per ogni anima, la sola cosa necessaria è cercare e trovare in sé il Mio Regno di Vita nella piccola cameretta del cuore; tutto il resto sarà fornito da Me, quale un libero supplemento.
15. È questa la ragione per cui Io vi dissi parecchie volte che voi non dovete preoccuparvi per ciò che riguarda il mangiare ed il bere e neppure del vestire, ma di cercare anzitutto il Mio Regno e la sua verissima giustizia in voi! Tutto il resto vi sarà dato come un di più, poiché il Padre in Cielo sa di che cosa voi avete bisogno per la vostra esistenza terrena.
16. Se oggi voi lavorate, mangiate e bevete, avete già sufficientemente provvisto a voi per tale giorno di fatica, e perciò sarebbe vano, in questo giorno di lavoro, preoccuparsi già per quello futuro, poiché quando esso giungerà e lo vivrete, esso porterà già con sé le sue preoccupazioni; ma quando voi vivete e lavorate per Me, Io annoto questo sul vostro conto; quello a venire, invece, riposa ancora nella Mia Mano e non è ancora annotato da Me sul vostro conto come se vi fosse stato concesso in prestito. Perciò è follia curarsi già oggi per il domani, dato che sta soltanto in Me lasciarvelo vivere su questa Terra, oppure no.
17. C’è stato anche un padrone di casa, proprietario di vasti terreni e numerose greggi, che una volta provvide in anticipo, per aumentare le sue ricchezze, a far costruire granai, stalle, nonché grandi e robusti cassoni per le biade e, per una maggiore sicurezza, vi fece costruire attorno un recinto con un alto e grosso muro. Quando tutto fu finito, egli disse: “Ah, finalmente, ora mi sento più leggero nel mio cuore che era pieno di preoccupazioni, e d’ora in poi potrò vivere del tutto tranquillo con i miei grandi averi, senza preoccupazioni e senza ansietà!”. Ma mentre egli stava così pensando, consolandosi, risuonò come un tuono una Voce che disse: “Oh tu, stolto che insegui gli inutili beni di questo mondo terreno! Come fai a gloriarti e consolarti ora, quasi fossi tu il padrone della tua anima edella tua vita? Vedi, già questa notte la tua anima si separerà dalla tua carne, per la quale tu hai avuto tante cure! Che cosa serviranno alla tua anima le tue ansie, le tue fatiche e i tuoi lavori?”. L’uomo allora si spaventò, e riconobbe che egli si era veramente poco curato della sua anima, e morì immediatamente a questa notizia.
18. Chiedete ora a voi stessi a cosa erano servite a quell’uomo tante cure per ciò che è del mondo! Non sarebbe stato più saggio se egli avesse piuttosto preso cura giustamente della sua anima e trovato in sé il Regno di Dio, come l’hanno trovato in sé parecchi degli antichi uomini, e perfino dei pagani, così come avete potuto constatare voi stessi nei sette egiziani?
19. Io non voglio dire con ciò che un uomo giusto, forse per seguire la Mia Volontà, non abbia da eseguire nessun lavoro terreno! Oh, questo è ben lungi da Me, perché l’oziosità genera ed alimenta ogni genere di peccati! Al contrario, ogni uomo sia molto solerte e attivo, e mangi il suo pane nel sudore della sua fronte.
20. Tutto sta unicamente nelle intenzioni per cui l’uomo è tanto attivo e operoso. Perciò, chi è attivo e operoso come qui il Mio amico e fratello Lazzaro, quegli cerca in sé, anche vigorosamente e proficuamente, il Mio Regno e la Mia Giustizia, ed anche li troverà, come del resto egli li ha già trovati in gran parte; e così pure tu, Mio caro Marco, sii perciò lieto e contento. Infatti tu ti sei già appropriato della grande perla, e ti renderai utile ai tuoi fratelli, quale un valido appoggio».
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