Il vero tempio di Dio E La crocifissione di Gesù
Nuova Parola di Cristo
Il vero tempio di Dio
E
La crocifissione di Gesù
A & O : 49, 82
1. Era vicina la festa di Pasqua. Ed accadde che alcuni discepoli, che erano muratori, stavano riparando le sale del tempio. Mentre Gesù passava, Gli dissero: ”Maestro, vedi che grandi costruzioni e che tipi di pietre vi sono e com'è magnifica l'opera dei nostri antenati?”
2. E Gesù disse: "Sì, è magnifico e le pietre sono disposte accuratamente, ma verrà il tempo in cui non rimarrà pietra su pietra, poiché il nemico espugnerà la città e il tempio.
3. Ma il vero tempio è il corpo dell'uomo, in cui Dio dimora attraverso lo Spirito. E se questo tempio verrà distrutto, Dio ne ricostruirà in tre giorni uno ancora più bello, che l'occhio dell'uomo naturale non può riconoscere.
Io, il Cristo, chiarisco, e rettifico (le interpretazioni errate)
ed approfondisco la parola
Io Sono il Cristo-Dio, il Figlio dell'eterno Padre, che fu annunciato dall'eterno, giusto Dio tramite Isaia ed altri uomini e donne retti. Venni in questo mondo in veste di Gesù di Nazaret, non per distruggere, ma per erigere, non per cancellare ciò che non è scontato, ma per togliere tutti dal peccato e condurli a Colui che Mi ha inviato: l'eterno Padre. Infatti, tutti gli esseri spirituali, le anime e gli uomini, sono figli Suoi. Il Mio nome è inciso in tutte le anime e tutti accetteranno ed accoglieranno Me, il Cristo, poiché Io Sono il loro Redentore e la loro redenzione. Anche i pagani Mi accetteranno ed accoglieranno; infatti, nessuno viene al Padre, se non per mezzo di Me, il Cristo, Suo Figlio.
Tutte le cose terrene passeranno, anche le opere degli antenati, poiché ciò che è materia, ossia sostanza grossolana non sussisterà a lungo, ma resterà soltanto fino a che la sostanza primordiale della terra ritornerà nell'eterno Essere, che è puro e di sostanza fine.
Di generazione in generazione, il nemico del bene pone mano alle costruzioni degli uomini e distrugge ciò che essi ritengono buono e prezioso. Questo accadrà fino a che il nemico diverrà un amico del bene. Potrà poi avvenire la trasformazione alla vita più fine ed elevata in modo conforme alle Leggi di Dio.
Il vero tempio è il tempio di carne ed ossa, il corpo dell'uomo, nella cui anima e nelle cui cellule dimora lo Spirito di Dio.
"E se questo tempio verrà distrutto, Dio ne ricostruirà in tre giorni uno ancora più bello che l'occhio dell'uomo naturale non può riconoscere” significa: quando l'anima si stacca dal corpo, ossia quando la morte colpisce il corpo terreno, l'anima luminosa supererà in tre giorni i legami ancora esistenti con la terra - l'attrazione terrestre - ed attraverserà i veli che separano le sfere di coscienza l'una dall'altra, dato che ha già deposto questi involucri in veste terrena. In base al proprio stato di coscienza, essa andrà poi a prendere dimora dove viene guidata e dove viene attirata. In questi tre giorni in cui l'anima luminosa scioglie i suoi legami ancora esistenti con la terra, anche la sua veste spirituale cambia colore e forma in modo corrispondente.
4. Non sapete di essere il tempio dello Spirito Santo? E che chi distrugge uno di questi templi verrà a sua volta distrutto?
Ogni uomo è un tempio di Dio, dato che lo Spirito di Dio dimora in ogni anima ed in ogni cellula del corpo terreno.
Quindi, chi disprezza il prossimo, il tempio di Dio, disprezza anche il proprio tempio e quindi anche Dio. Infatti, come un uomo si comporta nei confronti del prossimo, così si comporta anche verso Dio. Ogni forma di disprezzo nei confronti del prossimo, quindi di un tempio di Dio, è un peccato contro lo Spirito Santo.
Chi uccide il prossimo distrugge un tempio di Dio. L'anima della persona uccisa non ha poi più la possibilità di scontare o anche di compiere, nel proprio corpo terreno, ciò che le era stato assegnato per quest'esistenza terrena.
Chi uccide o fa uccidere il suo prossimo, il tempio di Dio, sperimenterà cose uguali o analoghe. Le paure, la sofferenza, il terrore e la morte si abbatteranno anche su di lui. Nell'ora della sua morte non avrà pace, dato che l'anima che dimorava nel corpo fisico che egli ha ucciso, non gli ha ancora perdonato e si troverà davanti a lui. Sperimenterà così sul proprio corpo dell'anima ciò che ha dovuto subire il suo prossimo che egli ha ucciso o che ha fatto uccidere.
Ripeto: ogni uomo è un tempio dello Spirito Santo. Perciò ad ogni uomo è comandato di mantenere puro il proprio tempio e di rispettare quello del suo prossimo. Chi osserva questo comandamento non soffrirà e il suo tempio non verrà distrutto da malattie, miseria o violenza.
Fino a che l'uomo non sarà divenuto lui stesso il tempio della Vita Interiore, nel quale entra per consacrare i propri pensieri e le proprie opere al grande Unico Universale e porgerGli il ringraziamento per la propria vita terrena, ha bisogno di forme esteriori. Secondo usanze esteriori, egli offre sacrifici in edifici imponenti che chiama templi o chiese. In passato erano sacrifici di sangue; nell'epoca attuale sono riti e cerimonie, canti privi di contenuto e processioni. Tali usanze esteriori, in parte ancora pagane, non sono ancora state abolite, nemmeno nell'attuale generazione, e vengono tuttora compiute "nel nome del Signore”. Tutte queste cose sono un obbrobrio per l'eterno Padre e per Me, il Cristo.
L'eterno Dio, il Dio di Isacco e Giacobbe, non desidera né chiese sfarzose, né templi. Egli desidera che i Suoi figli siano i templi dello Spirito Santo, che si purifichino e si mantengano puri e che Gli sacrifichino i loro pensieri e le loro azioni peccaminose. Essi dovrebbero riunirsi in una casa di preghiera, aperta a tutti gli uomini che desiderano pregare, e non solo a pochi che si dichiarano solidali con i tutori di un insegnamento che non è più il Mio.
Chi insegna la verità e la vive non ha nulla da nascondere. Solo chi diffonde il proprio insegnamento, anziché l'eterna verità, chiude le porte delle sue chiese e templi. L'eterna verità è invece accessibile a tutti, dato che in ogni anima si trova
Chi ha orecchi per intendere, intenda! Chi ha occhi per vedere, veda!
Chi esercita giustizia riconosce l'emissario delle tenebre che si adorna del Mio nome, Cristo, per ingannare e sedurre gli uomini. Chi ha imparato a vedere in profondità riconosce dove scorre la verità. Questi si professerà per la verità e sarà con coloro che si sforzano di vivere secondo la verità.
Il Mio nome resterà grande tra i popoli, poiché, di generazione in generazione, ci saranno sempre più uomini e donne retti che schiacceranno la testa al perfido serpente che si definisce cristiano. Ciò che è dato dallo Spirito è la verità e tale resterà; tutto ciò che è pagano scomparirà.
Quando poi splenderà un altro sole, Io, il Cristo-Dio, sarò consapevolmente elevato; ciò significa che Io, l'Io Sono, sarò divenuto la coscienza degli uomini e sarò il Sovrano del Regno di Dio sulla terra. Non ci saranno più né pagani, né riti. Tutti gli uomini saranno uniti nell'amore altruistico e la loro vita sarà consacrata, poiché adempiranno le Leggi dell'Eterno.
Con la parola "incenso” s'intende la vita consacrata degli uomini che si orientano su Dio, l'Eterno. L'uomo dovrebbe consacrare a Dio la propria vita terrena, le sue sensazioni, i pensieri, le parole e le azioni umane. E vivrà quindi in Dio con cuore puro.
8. Non sapete cosa sta scritto? E' meglio ubbidire che fare un sacrificio, è meglio ascoltare che bruciare il grasso dei montoni. Io, il Signore, sono nauseato dai vostri olocausti e dai vostri futili sacrifici, dato che le vostre mani sono intrise di sangue.
9. E non sta forse scritto: che cos'è il vero sacrificio? Lavatevi e purficatevi ed allontanate il maligno dai Miei occhi; smettetela di fare del male ed imparate a fare del bene. Esercitate giustizia verso gli orfani e le vedove e verso tutti gli oppressi. E in questo modo adempirete
10. Verrà il giorno in cui sarà abolito tutto ciò che si trova nell'atrio esterno e che fa parte dei sacrifici di sangue, e gli adoratori puri renderanno onore all'Eterno in purezza e verità.”
Fino a che le anime degli uomini sono impure, anche le loro mani sono macchiate di sangue. Il male, ossia il peccato che l'uomo ha seminato nella propria anima, costituisce le sue cause; e così sono anche le sue opere che lo segnano. Nello stesso modo in cui ha seminato, si comporterà anche nella propria vita terrena ed anche dopo la morte fisica, come anima nelle sfere di purificazione: l'uomo sanguinario resterà tale, mediterà vendetta e continuerà a voler spargere il sangue dei suoi simili. Tutti coloro che vogliono vendicarsi sono uomini litigiosi che non si fermano davanti a nulla, nemmeno davanti alla vita dei loro simili. Nella loro follia essi considerano addirittura onorevole spargere il sangue di altri e non si vergognano di offrire anche gli animali in olocausto all'Eterno. Ogni sacrificio di sangue è satanico ed è una profanazione della vita proveniente da Dio. Le tenebre vogliono schernire Dio tramite questi emissari vendicativi.
Dio, l'Eterno, desidera che l'uomo sacrifichi il suo ego passionale ed infimo per adorare Lui, l'Eterno, nel proprio cuore, in pensieri, parole ed opere d'amore altruistico.
Con le parole "nell'atrio esterno” si intende anche l'esteriorizzazione degli uomini, tutto ciò che hanno creato con la loro vita esteriorizzata, incluso ciò che fa parte dei sacrifici di sangue. Infatti, tutti gli atri, che simboleggiano il mondo, scompariranno, dato che ci sarà un unico popolo: il popolo del Cristo-Dio.
E' vicino il giorno in cui tutto ciò che è vizioso e passionale verrà tolto, poiché ciò che è stato annunciato assume a poco a poco forma e configurazione: la terra si purificherà, la vita sulla terra si rinnoverà e il Regno di Dio verrà sulla terra dai figli di Dio che hanno il cuore puro.
11. Ed essi replicarono: "Chi sei Tu, che vuoi abolire i sacrifici e disprezzi la semina di Abramo? Hai imparato questa bestemmia dai Greci e dagli Egiziani?”
12. E Gesù disse: "Prima che Abramo fosse, Io Sono.” Ed essi si rifiutarono di ascoltare ed alcuni dissero: "E' impossessato da un demonio.” Ed altri dissero: "E' pazzo”. E presero la loro strada e raccontarono tutto ai sacerdoti ed agli anziani. E questi si adirarono e dissero: "Ha bestemmiato contro Dio.”
Chi guarda solo l'esteriore e parla il linguaggio di questo mondo e vive nel mondo non conosce l'eterna Legge e nemmeno il linguaggio della Legge. Chi non Mi riconosce, non riconosce nemmeno il Padre che Mi ha inviato agli uomini. Chi non riconosce Me, non comprende nemmeno il Mio linguaggio,
Solo chi ha ancora in sé il demoniaco definisce demoniaco il suo prossimo. Tutti quelli che conducevano una vita esteriorizzata e perciò credevano che il Mio discorso fosse demoniaco, non potevano quindi comprendere Me, il Cristo in Gesù. Ma Io Sono Colui che è in Dio, Mio Padre, il Suo Primo-contemplato e Primogenito. Fui contemplato in Lui prima di Abramo. Io Sono in Dio e sono onnipresente nelle quattro forze delle essenze divine. Pertanto Io Sono una parte dell'eredità di tutti i figli di Dio, che sono d'eternità in eternità.
Crocifissione di Gesù
A & O : 82
Gesù tenne testa a tutti gli attacchi
Pilato dopo aver fatto flagellare Gesù, Lo consegnò perché venisse crocifisso. I soldati del governatore Lo portarono con sé nel pretorio e radunarono attorno a Lui tutta la coorte dei soldati.
2. E Lo spogliarono e Gli misero addosso un manto scarlatto. Intrecciarono una corona di spine e la posero sul Suo capo e Gli diedero una canna nella mano destra, s'inginocchiarono davanti a Lui e Lo schernivano dicendo: "Salve, Tu, re dei Giudei!”
I demoni mobilitarono tutti i mezzi di cui potevano disporre per indurMi in tentazione, per farMi dubitare della Mia missione. Infatti, ogni dubbio su Dio è peccato.
Io non dubitai e non peccai e così poté essere pronunciato il "compiuto”, in modo che
Nessuno viene al Padre nei cieli, se non per mezzo di Me, del Figlio di Dio e Coregnante dei cieli, che divenne il Redentore di tutte le anime e di tutti gli uomini.
Se il popolo giudeo e la stirpe di Davide Mi fossero stati fedeli, non avrei dovuto soffrire la morte in croce. Sarei asceso ai cieli davanti agli occhi di tutti e il cielo sarebbe rimasto tra il Mio popolo, perché gli uomini avrebbero realizzato le Leggi celesti ed Io sarei ritornato da loro quale Sovrano del Regno di Dio sulla terra.
Riconoscete: chi solo ascolta
Io rimasi nell'eterno Padre ed ho compiuto l'Opera di Redenzione nello Spirito che fu stabilita in cielo: ricondurre a casa tutte le anime e tutti gli uomini tramite l'Opera dell'amore.
3. Poi Gesù uscì. Portava la corona di spine e il manto scarlatto. E Pilato disse loro: "Ecco l'uomo!”
4. VedendoLo così, i sommi sacerdoti e le autorità del popolo gridarono: "CrocifiggiLo! CrocifiggiLo!” E Pilato disse loro: "PrendeteLo voi e crocifiggeteLo, poiché io non trovo alcuna colpa in Lui.”
Anche se Pilato disse a senso queste parole: "PrendeteLo voi e crocifiggeteLo, poiché io non trovo alcuna colpa in Lui”, ciononostante si rese colpevole. In base a ciò che aveva riconosciuto nel proprio interiore e grazie alla sua posizione, Pilato avrebbe potuto indurre certi Giudei a riflettere.
Riflettete: non è possibile indurre un intero popolo a cambiare tutto d'un colpo. Ogni singolo individuo è parte del popolo ed è importante per il popolo. Se Pilato avesse pensato così ed avesse agito in conformità, sarebbe stato dalla Mia parte, per il Cristo. Invece si mise contro di Me.
Pilato dimostrò la sua debolezza. Ebbe timore del popolo, perché voleva mantenere la sua posizione nel mondo. Anche il comportamento di Pilato è stato ed è un simbolo per molti. Colui che è orientato sul mondo dipende dalla folla per mantenere il suo potere e la sua posizione in questo mondo. Egli sacrifica perfino il suo prossimo per poter conservare la propria reputazione e mantenere il proprio potere esteriore.
5. Ed essi Gli sputarono addosso, Gli tolsero la canna e Lo percossero con essa sul capo. E dopo averLo schernito, Lo spogliarono del manto, Gli fecero indossare i Suoi vestiti e Lo portarono via per crocifiggerLo.
6. E, mentre Lo conducevano via, fermarono un uomo, Simone il Cireneo, che stava andando in campagna. Lo costrinsero a portare la croce dietro a Gesù. Seguiva una grande folla di gente e molte donne che si lamentavano e che Lo compiangevano.
7. Ma Gesù si rivolse a loro dicendo: "Voi, figlie di Gerusalemme, non piangete su di Me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno i giorni in cui si dirà: beate le sterili e i grembi che non hanno partorito e le mammelle che non hanno allattato!
Riconoscete: solo coloro che sono umiliati e percossi dai loro peccati sputano sul loro prossimo e lo percuotono. Pertanto, quale Gesù, Io fui un simbolo per molti. Anche Simone, che Mi aiutò a portare
Molte persone semplici, che tengono i loro cuori liberi dalle frivolezze, dallo sfarzo e dal lusso di questo mondo, saranno veri aiutanti altruistici nella vigna del Signore. Aiuteranno molti uomini a portare la loro croce.
Il significato delle parole "Beate le sterili e i grembi che non hanno partorito e le mammelle che non hanno allattato!” è: tutti coloro che sono come una canna al vento e che continuano a generare e partorire figli simili o uguali a loro dovrebbero piangere su se stessi. Infatti, il simile attira sempre il simile. In queste parole è racchiusa la legge dell'attrazione e l'espiazione delle cause che legano reciprocamente genitori e figli e che essi devono espiare e sistemare insieme.
Le parole "Beate le sterili e i grembi che non hanno partorito e le mammelle che non hanno allattato!” significano anche: chi genera e concepisce nel peccato e nell'immoralità partorisce uomini simili o uguali, e il peccatore dovrà nuovamente soffrire a causa del peccato.
Questo vale in particolare nei giorni in cui accadrà ciò che Io ho rivelato: il mondo materialistico crolla in se stesso. Guai a coloro che vivono nel peccato.
Tuttavia non ogni cosiddetta sterilità è causata da una colpa. Gli uomini della luce partoriranno anime luminose, quando sarà giunto per esse il momento di scendere sulla terra.
Riconoscete: beate sono coloro che hanno partorito e partoriscono anime luminose; poiché non hanno generato e non generano nel peccato, nella cupidigia e nella passione e non hanno nemmeno partorito e non partoriscono nel peccato. Hanno generato e generano nell'amore altruistico e partoriscono nell'amore altruistico. Tali mammelle daranno anche vita altruistica.
8. Allora cominceranno a dire ai monti: cadete su di noi! E ai colli: copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”
9. Vennero condotti anche altri due malfattori, per essere giustiziati con Lui. E quando giunsero al luogo detto Calvario e Golgota, che significa luogo del cranio, crocifissero Lui ed anche i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.
10. Ed era la terza ora quando Lo crocifissero e Gli diedero da bere aceto mescolato con fiele. E dopo averlo assaggiato, non ne volle bere. E Gesù disse: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno!”
11. Dopo aver crocifisso Gesù, i soldati presero le Sue vesti e le divisero in quattro parti, una per ciascun soldato, e così la tunica. Ora la tunica era perà senza cucitura, tessuta tutta d'un pezzo. Perciò dissero tra loro: non dividiamola, ma tiriamo a sorte a chi toccherà.
12. Affinché si adempisse
13. E fu affissa sopra di Lui un'iscrizione in caratteri greci, latini ed ebraici: "Questo è il re dei Giudei.”
Divisero tra loro le Mie vesti e tirarono a sorte. L'avidità dell'uomo non si ferma nemmeno davanti agli abiti di un condannato a morte. L'ego avido non ha rispetto di nulla e di nessuno, nemmeno di se stesso. L'uomo non può entrare nel Regno dei cieli con tutti i beni e gli averi di cui si è appropriato, in modo onesto o disonesto. Dovrà lasciare anche la sua ultima veste.
L'anima va invece nella vita dell'aldilà con le sue vesti del peccato o della virtù. Né l'anima, né l'uomo possono impedirlo. L'anima porta ciò che l'uomo ha seminato. Non lo può nascondere e nemmeno deporre, a meno che perdoni, chieda perdono, ripari e non commetta più gli stessi peccati. Solo allora potrà esserle tolta la veste del peccato.
Non è il dado che determina quale veste vuoi portare o deporre come anima, ma tu stesso, in base a come ti comporti nei confronti della Legge di Dio.
Le parole "Questo è il re dei Giudei” furono dette per schernirLo; ma Pilato presagiva che avevano un significato più profondo: questo è il Re, il Sovrano del Regno di Dio sulla terra, della Nuova Israele e della Nuova Gerusalemme.
15. Uno dei malfattori che erano appesi Lo scherniva e diceva: "Se Tu sei il Cristo, aiuta Te stesso e noi!” Ma l'altro lo rimproverò dicendo: "Non hai timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi ci siamo a ragione, perché riceviamo la giusta ricompensa per le nostre azioni, ma costui non ha fatto nulla di male.”
16. E disse a Gesù: "Signore, ricordaTi di me quando entrerai nel Tuo Regno.” E Gesù gli disse: "In verità, ti dico: oggi stesso sarai con Me in paradiso.”
Le parole che dissi a senso quale Gesù al peccatore pentito: "In verità, ti dico: oggi stesso sarai con Me in paradiso” erano parole di perdono. Egli passò a sfere superiori di vita, nelle quali non dovette sopportare né dolore, né pena, perché aveva riconosciuto se stesso, si era pentito ed aveva espiato ed era quindi accolto in Me, nel Cristo. Aveva rubato per la sua famiglia che pativa la fame. L'altro era un assassino e ricevette la sua ricompensa.
17. E passavano davanti alla croce e Lo schernivano, scuotevano il capo e dicevano: "Volevi distruggere il tempio e ricostruirlo in tre giorni. Ora aiuta Te stesso! Se Tu sei il Figlio di Dio, scendi dalla croce!”
18. Ed anche i sommi sacerdoti Lo schernivano con gli scribi e gli anziani e dicevano: "Ha aiutato un agnello, ma non sa aiutare Se stesso. Se è il re d'Israele, fateLo scendere dalla croce e Gli crederemo. Ha confidato in Dio, rimetteteLo ora a Lui se Lo vuole avere. Perché ha detto: Io Sono il Figlio di Dio.”
19. Gli usurai ed i mercanti si esprimevano in ugual modo dicendo: "Hai scacciato dal tempio i mercanti con i buoi, le pecore e le colombe e Tu stesso sei una pecora che è stata sacrificata.”
Sopportai tutto questo, affinché la redenzione potesse compiersi in tutte le anime e in tutti gli uomini - nelle sfere di purificazione e in questo mondo. Le tenebre calunniarono, schernirono ed uccisero il Mio corpo terreno; ma quello che volevano ottenere, ossia di separarMi da Dio facendoMi dubitare di Lui, non l'ottennero. Io rimasi nel Padre Mio ed il Padre restò in Me.
In questo modo glorificai il Padre in Me. E così la gloria del Padre scese in questo mondo quale luce della redenzione attraverso di Me, il Cristo. E nessuno può spegnere questa luce del mondo. Essa si è ingenerata in tutte le anime ed in tutti gli uomini, perfino nel demone più oscuro. Che lo voglia ammettere o no, anche questi ha ricevuto da Me la luce redentrice e anch'egli verrà in tal modo liberato dai suoi peccati.
Io Sono sceso dalla croce, ma non con il Mio corpo terreno. Il corpo terreno non può entrare in cielo, ma ciò è possibile solo al corpo spirituale puro. Chi, invece, considera il corpo terreno come metro di misura di tutte le cose vuole conservare il corpo fisico. E se vive nel peccato, deporrà il suo corpo fisico nel peccato ed attraverso il peccato. Ciò può comportare molta sofferenza, dato che egli vuole trattenere il proprio peccato. Il peccato si lega al corpo fisico e, con ciò, a questo mondo.
Tutti coloro che Mi seguono dovranno sopportare cose simili o analoghe a quelle che furono inflitte a Me, fino alla fine di questo mondo peccaminoso. Per essi vale: come hanno perseguitato Me, perseguiteranno anche voi. Come hanno calunniato e schernito Me, calunnieranno e scherniranno anche voi. Come hanno parlato male di Me, diranno del male anche su di voi. Come hanno ucciso Me, uccideranno e tortureranno anche molti di voi, sia in parole che in opere o in entrambi i modi.
Le parole "Mio Dio, Mio Dio, perché Mi hai abbandonato?” erano un grido che proveniva dal cuore di Gesù.
Dalla croce vidi molti popoli, innumerevoli uomini, le cui anime ritornavano continuamente in veste terrena e camminavano per molti secoli nelle tenebre. Avevano perso
Così, il Mio grido sulla croce fu il grido di molte generazioni che si credevano e si credono perse, poiché
Le Mie parole sulla croce sono anche oggi un simbolo per molti uomini, che nelle loro pene esteriori gridano ancora: "Mio Dio, Mio Dio, perché Mi hai abbandonato?” Infatti, anche oggi, essi non comprendono ancora che la salvezza, l'aiuto e la guarigione provengono solo dall'interiore. Ancor oggi, molti combattono unicamente per la loro vita terrena, perché non conoscono ancora il loro vero essere.
Perciò il Mio grido sulla croce fu il grido di coloro che si credevano e che si credono ancora persi. Il loro grido verrà ascoltato quando apriranno il loro cuore a Dio e non saranno più attaccati alla loro vita terrena con i loro sensi. Allora verranno ascoltati, perché avranno trovato la via verso il cuore di Dio.
Il Consolatore e il Redentore, il Cristo-Dio, che Io Sono,
Come il Padre si è glorificato in Me, in Gesù, e si glorifica in Me, nel Cristo, così Io Mi glorificherò in coloro che si rivolgono sinceramente a Dio, poiché essi troveranno ciò che il loro cuore desidera: Dio, l'amore e la vita, il loro vero essere.
22. Stavano presso la croce di Gesù, Sua madre, la sorella di Sua madre, Maria, moglie di Cleofa, e Maria Maddalena.
23. Vedendo Sua madre ed il discepolo che amava, Egli disse a Sua madre: "Donna, ecco tuo figlio!” E disse al discepolo: "Ecco tua madre!” E da quell'ora in poi il discepolo la prese con sé in casa sua.
Le parole dette a senso a Maria "Donna, ecco tuo figlio!” e al discepolo "Ecco tua madre!” sono il simbolo della Legge dell'amore altruistico e dell'unità. Queste parole furono comprese da coloro ai quali erano rivolte. Il discepolo osservò
Chi osserva
Chi osserva
25. E Gesù gridò a gran voce: "Padre, nelle Tue mani rimetto il Mio Spirito!”
26. Dopo aver preso l'aceto, gridò ad alta voce: "Tutto è compiuto!” E chinò il Suo capo e spirò. Ed era la nona ora.
27. Ed ecco che ci furono forti lampi e tuoni e la parete divisoria del tempio, davanti alla quale c'era un velo, cadde e si squarciò in due. La terra tremò e anche le rocce si spezzarono.
Il terremoto non è solo il simbolo della libertà delle anime, ma soprattutto della forza, della vita che tutte le anime, incarnate o meno, ricevettero.
E'
Grazie alla potente irradiazione cosmica, alcuni uomini divennero per breve tempo chiaroveggenti e videro le anime che passavano a sfere della Vita Interiore più elevate, per effetto di questa forza della redenzione; avevano infatti raggiunto la maturità interiore per passare a gradi superiori della vita ed avevano atteso ardentemente la forza della redenzione, la scintilla redentrice, che indicava e che indica loro la via verso il cuore dell'Eterno.
28. Ma il centurione e coloro che, presso di lui, facevano la guardia a Gesù, videro il terremoto e tutto quello che succedeva. Furono presi da grande timore e dissero: "Costui era veramente un Figlio di Dio.”
Sta scritto: "Furono presi da grande timore e dissero: 'Costui era veramente un Figlio di Dio.'”
Quando gli uomini vengono colti da timore per ciò che riconoscono, dovrebbero esaminare la propria coscienza: quante volte compiono azioni che ora riconoscono essere contrarie alla Legge? Il timore e ciò che avevano riconosciuto erano in fondo rimorsi che volevano ammonire il cosiddetto centurione e coloro che erano con lui a fare la guardia a Gesù, dicendo loro che all'uomo non è consentito uccidere, né rendersi corresponsabile della morte del suo prossimo, per esempio condannando a morte qualcuno. Infatti, chi ha il diritto di condannare a morte o di uccidere altri?
Dio, l'Eterno, non ha comandato questo. Egli, il grande Unico-Universale, che è
La cosiddetta morte è il decesso del corpo terreno, che proviene dalla terra e che ritorna alla terra. E' un processo previsto dalla Legge, condizionato dall'incarnazione dell'anima, che avverrà in base al modo di pensare e vivere dell'uomo e allo stato della sua anima.
Dio è la vita. Perciò l'uomo non è autorizzato ad uccidere il corpo terreno del suo prossimo, né a condannarlo a morte. Chi uccide coscientemente o induce altri ad uccidere coscientemente, dovrà subire e sopportare ciò che ha causato vivendo lontano da Dio, secondo la legge di semina e raccolta.